Ma il giudice valuta: se il differimento è pregiudizievole per il minore, l'esecuzione delle sentenze avviene in un istituto a custodia attenuata

Forza Italia ha presentato un emendamento al ddl Sicurezza che punta a ripristinare l’obbligo di rinvio della pena per le detenute madri di figli fino a un anno. Una mossa annunciata già in commissione sul testo che ha cancellato questo automatismo, che arriva con un emendamento pensato “in modo che nessun bambino debba passare i primi mesi dietro le sbarre“. L’emendamento, a firma del capogruppo azzurro in Commissione Affari Costituzionali Paolo Emilio Russo e delle deputate Annarita Patriarca e Rita Dalla Chiesa, introduce però un elemento nuovo, che serve a togliere impunità per le recidive, che hanno utilizzato la gravidanza – le gravidanze in serie – come strumento per continuare a rimanere libere e commettere reati: il magistrato deve infatti operare una valutazione. Qualora valuti che il differimento della pena alla madre costituisca ‘grave pregiudizio all’integrità psicofisica del minore’, allora ‘l’esecuzione della pena deve avere luogo presso un istituto a custodia attenuata per detenute madri’. Riassumendo, se si è in carcere per un ‘incidente’, madri e bambini restano fuori, se il bambino esce e vive in una condizione di illegalità e indigenza peggiore del carcere, allora vanno in un istituto per detenute madri.

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