L'ex governatore a 'Quarta Repubblica': "Non mi pento di nulla, dovere politico parlare con chi crea lavoro"

Giovanni Toti torna a parlare dopo le dimissioni dal ruolo di presidente della regione Liguria e gli oltre due mesi passati agli arresti domiciliari nell’ambito di un’inchiesta su una vicenda di presunta corruzione che lo vedrebbe protagonista insieme all’imprenditore Aldo Spinelli. Perché la scelta delle dimissioni? “I magistrati hanno scritto che ritengono incompatibile il ruolo di governatore con le accuse che hanno mosso. Nonostante non vi sia né l’attualità né la concretezza della reiterazione del reato. Sostengono che la concretezza è nella situazione in sé”, ha detto l’ex governatore ospite di ‘Quarta Repubblica’ su Retequattro. “All’inizio abbiamo cercato di capire se fosse possibile un dialogo civile e che portasse a un equilibrio tra i due poteri. Poi, per un fatto tecnico, ho aspettato 86 giorni, perché la Regione doveva approvare il bilancio. Dopodiché non si poteva continuare a far pagare alla Liguria uno scontro tra poteri che sarebbe durato a lungo. Sono stati i magistrati a mettere in carcere la Liguria in qualche modo. Io sono una persona concreta e razionale, ho capito che la controparte non sente ragioni. Le amministrazioni dovevano andare avanti”, ha spiegato. 

“Dovere politico parlare con chi crea lavoro”

Toti ha respinto la ricostruzione dei fatti operata dalla procura affermando di non essere pentito di nulla di quanto fatto in questi anni. “Penso che il mio dovere politico fosse quello di parlare con Spinelli, per cui lavorano 2mila liguri, e anche di andarlo a trovare sul suo yacht”, “un’azienda che crea lavoro è interesse pubblico, non privato”, ha detto. “I magistrati hanno le loro idee, in questo caso molto sbagliate dal mio punto di vista, dell’approccio alla pubblica amministrazione. Il tema è la legge che glielo lascia fare”, ha spiegato. “In quattro anni – ha chiarito Toti – non è stato trovato un euro nelle mie tasche, nei miei collaboratori, sui conti”. 

“Torno a fare il giornalista e sto scrivendo un libro”

Infine, Toti ha anche parlato dei suoi programmi di vita per il futuro. “Ora tornerò a fare un po’ il nostro mestiere (il giornalista, ndr), mi occuperò di politica da un altro punto di vista. Grazie al direttore Sallusti, è un onore. Qualche pensiero come questo cercherò di scriverlo sul ‘Giornale'”. Ha aggiunto inoltre che tornerà in tv a presentare il libro che sta attualmente scrivendo.

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