Zes Unica al Sud, presentato il piano. Meloni: “Mezzogiorno può competere ad armi pari”

Zes Unica al Sud, presentato il piano. Meloni: “Mezzogiorno può competere ad armi pari”

Crediti di imposta e semplificazioni amministrative per attrarre investimenti e sviluppo nei prossimi tre anni

Presentato venerdì mattina a Palazzo Chigi, in presenza della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il Piano Strategico per la Zes (Zona Economica Speciale) unica per il Sud Italia: un’iniziativa che mira a unificare il regime normativo sull’attività di impresa in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna, al fine di fornire un quadro che incentivi gli investimenti e lo sviluppo economico in queste aree. Tra i vari incentivi con cui il progetto Zes Unica si propone di supportare le imprese, ci sono crediti di imposta e semplificazioni amministrative. “Oggi adottiamo un provvedimento fondamentale per l’Italia e che contribuirà a disegnare la politica di sviluppo del Sud per i prossimi tre anni, ovvero il Piano strategico per la Zona economica speciale unica del Mezzogiorno”, ha detto Meloni alla riunione di adozione del Piano. “Tutti i territori del Sud potranno in questo modo godere delle stesse opportunità di crescita e sviluppo: semplificazioni amministrative, benefici fiscali e un quadro coordinato di interventi e investimenti”, ha aggiunto, parlando di “un provvedimento nel quale personalmente credo molto, e al quale il Governo crede molto perché il suo obiettivo è quello di garantire al Mezzogiorno la possibilità di competere ad armi pari. È parte di un modello di sviluppo fondato sulla competitività, sugli investimenti, sulla libertà di impresa e sulla valorizzazione del capitale umano”. Meloni ha poi ricordato che “la Zes Unica sostituisce le precedenti otto Zes limitate alle aree retroportuali che non hanno funzionato come avrebbero dovuto e, grazie ad un serio confronto con la Commissione europea, estende i benefici della zona economica speciale all’intero territorio di tutte le Regioni del nostro Mezzogiorno“.

Meloni: “Sud diventi un luogo dove è conveniente investire”

“L’obiettivo strategico che ci poniamo è rendere il Sud un luogo dove sia conveniente investire. Ed è un’occasione alla nostra portata, perché la Zes unica del Mezzogiorno sarà la più grande zona economica speciale in Europa per numero di abitanti, e supererà il primato della Polonia, che pure costituisce una buona pratica a livello internazionale. Come illustrerà nel dettaglio dopo di me il Ministro Fitto, il Piano che adottiamo oggi definisce le scelte strategiche di fondo e ci consentirà di valorizzare i punti di forza del Mezzogiorno, e dei diversi territori che lo compongono”, ha proseguito Meloni, spiegando che “questo Piano intende valorizzare la vocazione del Sud, e dell’Italia nel suo complesso, ad essere polo produttivo di rilevanza globale, con una specifica attenzione alla frontiera tecnologica. Il Piano analizza il tessuto economico, sociale e produttivo del Sud e individua nove filiere strategiche e tre tecnologie prioritarie da promuovere: il digitale, il cleantech e il biotech”. La premier poi ha precisato che “la Zes unica fa parte di una strategia più ampia, portata avanti dal governo per rilanciare lo sviluppo del Sud e della Nazione nel complesso e disegnare un percorso di crescita di lungo periodo. In questi mesi abbiamo adottato altre due importanti riforme che ci hanno consentito di raggiungere progressi significativi nell’impiego dei fondi europei della coesione e del PNRR. La prima riforma è quella con la quale abbiamo perfezionato la revisione del PNRR, che ha aggiornato il Piano al nuovo e mutato contesto internazionale e su cui siamo considerati la Nazione più efficace, introducendo un pacchetto essenziale di norme per accelerare l’attuazione del PNRR, e il raggiungimento dei suoi obiettivi, che sono obiettivi di modernizzazione del Paese e del suo tessuto produttivo. La seconda è la riforma delle politiche di coesione che fa parte di un’azione più ampia per ridurre i divari territoriali e costruire un’Italia più forte e competitiva, a partire dal Sud”.

“Infrastrutture e investimenti strategici sono la priorità”

Si tratta di “un pacchetto di misure che contribuiranno a consolidare e rafforzare l’economia del Mezzogiorno. I dati Svimez ci dicono che nel 2023 il Sud è cresciuto in termini di Pil di circa mezzo punto in più rispetto alla media nazionale, cosa che non accadeva dal 2015. I nuovi occupati sono cresciuti del 2,6%, a fronte di un tasso medio pari all’1,8%, e gli investimenti in opere pubbliche ed in infrastrutture strategiche sono passati da 8,7 miliardi nel 2022 a 13 miliardi nel 2023, con un incremento superiore al 50%”, osserva la presidente del Consiglio, concludendo: “Abbiamo sempre detto che le infrastrutture e gli investimenti strategici sono la priorità e la cosa più importante da fare in questo senso; quindi, una visione a 360° che coinvolge il Sud Italia e che chiaramente consente di raccontare una storia diversa che è quella di mettere questi territori nella condizione di poter competere ad armi pari e poter dimostrare il loro merito. Il primo passo per raggiungere questo obiettivo è dare al Sud quelle occasioni e quelle opportunità che per troppi anni nessuno ha realizzato. Lo sviluppo della Zes unica è una sfida per tutti, funziona e funzionerà se tutti gli attori coinvolti – Governo, Regioni, Enti locali, cittadini e imprese – capiranno la portata di questa grande sfida. E desidero ringraziare tutti per quello che è stato fatto per arrivare alla scrittura e alla definizione del Piano. Siamo solo all’inizio del lavoro, e ora dobbiamo assicurare il massimo impegno per dare attuazione concreta al Piano e alla sua visione strategica”.

Meloni: “Stop ad assistenzialismo del passato”

La Zes unica “è un modello molto diverso dalle logiche assistenzialistiche che abbiamo visto in passato, e che hanno impedito al Sud di dimostrare appieno il suo valore. Perché il Mezzogiorno ha straordinarie ricchezze e potenzialità, che finora non sono state espresse appieno. Penso alla sua eccezionale posizione geografica, che lo rende una piattaforma naturale al centro del Mediterraneo, ma anche a ciò che rende il Sud famoso nel mondo, in termini di storia, cultura, bellezza, talenti e produzioni di eccellenza“, ha proseguito ancora la premier. 

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