Il presidente Santalucia aprendo la riunione del Comitato direttivo centrale: "Legge sbagliata, farà voltare pagina all'assetto costituzionale"
Continua la mobilitazione dei magistrati contro la riforma della giustizia del ministro Carlo Nordio, che prevede la separazione delle carriere di giudici e pubblici ministeri. L’Associazione Nazionale Magistrati, sindacato delle toghe, si dice pronto a proclamare uno sciopero, “quando sarà necessario”. “Lo sciopero, quando servirà, dovrà essere messo in campo e dovrà rafforzare e moltiplicare la nostra capacità di comunicazione. Un giorno, due o tre, tutti quelli che serviranno nel momento in cui saranno necessari“, ha detto il presidente dell’Anm, Giuseppe Santalucia, aprendo la riunione del Comitato direttivo centrale. “Lo sciopero deve essere per noi uno strumento, un volano che agevoli la comunicazione delle ragioni del dissenso e non deve essere interpretato come chiusura di corpo – aggiunge – Si tratta di un percorso lungo. Lo sciopero sarà fatto con una programmazione quando l’iter parlamentare entrerà nel vivo per sottolineare ed evidenziare la nostra posizione – prosegue – Proclamarlo oggi non sarebbe un buon inizio“.
“Riforma sbagliata, farà voltare pagina all’assetto costituzionale”
“Noi dovremmo fare anche più giorni di sciopero e non c’è nessun tipo di riserva né di cautela perché è una riforma sbagliata che farà voltare pagina all’ordine giudiziario e al nostro assetto costituzionale – continua Santalucia – Tutti gli strumenti di cui potremmo disporre saranno messi in campo ma sempre con spiegazione e come apertura, non come chiusura. Non vogliamo diventi uno strumento che si ritorca contro le ragioni che cerchiamo di spiegare”.
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