La polizia ha dovuto dividere i due cortei, scesi in piazza per celebrare i 79 anni dalla Liberazione dal nazifascismo

Momenti di tensione oggi a Roma al corteo per la celebrazione della Liberazione dal nazifascismo. Protagonisti i manifestanti filo-Palestina e quelli della Brigata Ebraica. Gli ebrei romani si sono radunati davanti alla lapide commemorativa accanto a Piramide, per ricordare il ruolo della Brigata Ebraica nella Resistenza, mentre i manifestanti pro Palestina contestavano l’iniziativa e il ruolo di Israele nella guerra di Gaza.

Le forze dell’ordine hanno dovuto dividere i due cortei, entrambi partecipati da circa 300 persone, quando i due gruppi di manifestanti iniziato a insultarsi e lanciarsi petardi. Alcuni esponenti della Brigata Ebraica avrebbero poi lanciato sassi, petardi e latte alimentari nei confronti dei cronisti presenti alla manifestazione. Uno dei manifestanti ha inoltre tentato di forzare il cordone delle forze dell’ordine, al fine di raggiungere il presidio pro-Palestina ma è stato bloccato dalla Polizia. I video di quanto avvenuto saranno analizzati da parte della polizia scientifica.

Manifestante pro Palestina: “Io aggredita e insultata da ebrei”

Elisabetta La Pera, manifestante pro Palestina, racconta di essere stata circondata e insultata a Viale Aventino a Roma da membri della comunità ebraica. “Mi hanno messo la loro bandiera di Israele addosso sulla moto e hanno cominciato a insultarmi e a dirmi di andare via. Sono scappata via e mi hanno sputato addosso”, ha detto poco dopo l’accaduto. I fatti raccontati dalla donna sarebbero accaduti dopo le tensioni tra la comunità ebraica radunatasi in ricordo del ruolo nella Resistenza della Brigata Ebraica e i manifestanti pro Palestina. La manifestante ha raccontato di aver fatto un video degli aggressori che andavano via a pochi metri dal corteo, ma consulterà gli avvocati prima di pubblicarlo.

Salvini: “Vergognosa aggressione a Brigata Ebraica, sia giorno unità nazionale”

“Vedevo stamattina da Roma delle immagini vergognose, scandalose di aggressione alla Brigata Ebraica. Ecco io spero che un giorno il 25 aprile, in un giorno non troppo lontano, sia una giornata di unità nazionale”. Così il vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini a margine della partecipazione alle commemorazioni del 25 Aprile a Milano al Sacrario dei caduti di tutte le guerre, in merito alle tensioni a Roma tra manifestanti filo-palestinesi e Brigata Ebraica.

Fadlun (Comunità ebraica Roma): “Invito tutti alla calma”

“Sono mesi che la nostra comunità è sottoposta a provocazioni continue se non a veri e propri atti di violenza, che oltretutto riguardano le comunità ebraiche in tutto il mondo: stelle di David sulle case, post sui social con coltelli definiti antisionisti, attacchi alla nostra identità ebraica perfino in televisione, l’oltraggio alle pietre d’inciampo, veniamo additati come colpevoli di tutto quello che succede, con un ritorno a toni e accenti che ricordano un antisemitismo che evidentemente non è mai finito. Viviamo sotto protezione, cercando di continuare a fare una vita normale. E anche oggi abbiamo dovuto manifestare ‘sotto scorta’, solo per ricordare l’eccezionale tributo di testimonianza e militanza contro il nazifascismo che diedero gli ebrei ottant’anni fa”. Così il presidente della Comunità ebraica di Roma, Victor Fadlun.

“Abbiamo ancora nelle nostre famiglie le ferite della deportazione nei campi e della persecuzione che non risparmiò neppure i bambini. E poi c’è stato il 7 ottobre, e molti nostri parenti e amici si trovano in Israele. Ancora oggi i componenti della nostra comunità, molti giovani, che manifestavano per celebrare il 25 Aprile sono stati accolti con lancio di oggetti e bombe carta. Nessuna reazione c’è stata contro i giornalisti, come qualcuno ha detto. Invito tutti alla calma, seguendo i nostri valori morali che sono quelli della democrazia, soprattutto oggi, e ad avere fiducia nelle istituzioni e nella professionalità delle forze dell’ordine”, ha concluso Fadlun.

Calenda: “Violenza indegna contro Brigata Ebraica”

Quelle avvenute a Roma “sono delle violenze brutali, delle violenze brutali ancora più indegne perché fatte contro i simboli della brigata ebraica”. Lo ha detto il leader di Azione, Carlo Calenda, al corteo del 25 Aprile a Milano insieme alla Brigata ebraica. “Noi siamo qui oggi per un 25 aprile che sia di tutti, una festa repubblicana che tenga insieme la storia la memoria e il desiderio di preservarle”, ha detto Calenda. Teme contestazioni? “Non me ne importa proprio niente, penso che il 25 aprile non e di nessuno se non dei democratici. Il nostro partito prende il nome dal partito d’Azione. I partigiani azionisti hanno contribuito alla liberazione dell’Italia. Il resto mi interessa poco. Chi ne fa un evento settario contro gli altri non conosce il senso profondo della liberazione”, ha concluso. 

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