La ministra per le Riforme: "Presto fine a inciuci e giochi palazzo"

La commissione Affari Costituzionali del Senato, dopo cinque mesi dall’avvio dei lavori, ha dato il primo sì alla riforma costituzionale del Premierato. Il disegno di legge del governo è stato approvato a maggioranza, con il sì di FdI, FI, Lega e Autonomie, l’astensione di Iv e sette voti contrari di Pd, M5s e Avs. Via libera al relatore Albero Balboni a riferire in Aula. La data di approdo non è ancora stata fissata dalla conferenza dei capigruppo.

Casellati: “Primo storico sì, presto fine a inciuci e giochi palazzo”

“Oggi a Palazzo Madama primo storico ok per il Premierato in parlamento: con il voto sul mandato al relatore per il Presidente Alberto Balboni si è chiuso il lavoro in commissione al Senato sulla riforma costituzionale. Governo e maggioranza hanno onorato questo importante esercizio democratico con la massima attenzione e apertura al dialogo”, ha detto la ministra per le Riforme Elisabetta Casellati. “Abbiamo ascoltato costituzionalisti e opposizioni senza pregiudizi e con spirito costruttivo, accogliendo diverse osservazioni”, afferma Casellati. “Presto gli italiani potranno scegliere direttamente il loro presidente del Consiglio mettendo la parola fine a inciuci, giochi di palazzo e governi tecnici”.

Marini: “Testo migliorato e coerente con gli obiettivi”

“Il testo è migliorato ed è coerente con gli obiettivi”. Così il professor Francesco Saverio Marini, costituzionalista e consulente giuridico della premier Meloni, commenta a LaPresse l’approvazione in commissione al Senato del ddl sul premierato. “La commissione ha lavorato bene”, ha sottolineato Marini, che ha collaborato alla genesi della riforma. “Ci sono aspetti di sistema sui quali da una parte del mondo politico e dei giuristi non c’è condivisione”, ma “le criticità emerse dalle audizioni sono state risolte”. Andrebbe previsto in Costituzione un ruolo per le opposizioni, come chiedeva l’emendamento di Marcello Pera poi trasformato in ordine del giorno? “Ci sono anche altri strumenti che possono realizzare lo stesso obiettivo, per esempio i regolamenti parlamentari”.

Marini: “Positivo ritorno preferenze o uninominale in legge elettorale”

Su un’eventuale reintroduzione delle preferenze nella futura legge elettorale legata alla riforma del premierato “la scelta spetterà alle Camere, ma introdurre attraverso le preferenze o con meccanismi uninominali delle forme che rafforzano il legame tra Parlamento e territorio è un fatto senz’altro positivo e coerente con la riforma”, ha aggiunto Marini. Che modello dovrebbe avere ora la legge elettorale per fare il paio con l’elezione diretta del premier? “Ci sono varie possibilità. Con una delle modifiche che è stata introdotta in commissione, togliendo il riferimento al 55%, il parlamento ha voluto lasciarsi in parte le mani libere. Alcuni limiti derivano da quello che è previsto dal testo, come il premio di maggioranza, altri vengono dalla giurisprudenza della Corte Costituzionale. Posti questi limiti le possibilità sono varie”.

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