Il procuratore di Napoli a margine di un convegno al Senato: "Si sta discutendo di cose che non servono"

Test antidroga per i politici? Certo, a chi gestisce la cosa pubblica, ai vertici delle partecipate statali, di associazioni con soldi pubblici, perché no. Chi è sotto effetto di stupefacenti può fare ragionamenti alterati, chi alle 15 di pomeriggio è ubriaco può fare dei ragionamenti alterati che condizionano la vita di migliaia di persone”. Lo ha dichiarato il procuratore di Napoli Nicola Gratteri a margine di un convegno sul diritto di cronaca e legalità al Senato. “Io sono intervenuto perché si sta perdendo tempo sulle cose importanti come l’efficacia dell’azione penale, la tutela delle parti offese e la giustizia nell’interesse del cittadino. Si sta discutendo di cose che non servono. Se il test deve sottoporlo il Csm? La sostanza non cambia se lo fa il ministero o un ente terzo”, ha aggiunto il magistrato.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata