Sono 48 gli articoli nella bozza arrivata sul tavolo del Consiglo dei ministri
Tante novità nella nuova bozza del decreto Pnrr in arrivo oggi sul tavolo del Consiglio dei ministri. Si tratta di 48 articoli che toccano numerosi settori, dal contrasto alle frodi, agli alloggi universitari, alla patente per la sicurezza sul lavoro, agli sgravi per regolarizzare le badanti e il lavoro domestico.
PATENTE A PUNTI PER IMPRESE. Arriva, dal 1 ottobre, la patente a crediti per sicurezza sul lavoro: dovranno le imprese e i lavoratori autonomi che operano nei cantieri temporanei o mobili, escluse le aziende che hanno l’attestato di qualificazione Soa. Sarà rilasciata dall’Ispettorato nazionale del lavoro. La patente parte da trenta crediti e consente di operare con una dotazione pari o superiore a 15 crediti. Saranno 20 i crediti decurtati dalla patente dell’impresa in caso di incidente mortale, 15 se l’incidente causa l’inabilità permanente al lavoro, anche parziale. In caso di inabilità temporanea assoluta che comporti l’astensione dal lavoro per più di 40 giorni, saranno invece tolti 10 crediti. Spetta all’Ispettorato nazionale del lavoro definire criteri, procedure e termini del provvedimento di sospensione. I crediti decurtati possono essere reintegrati a seguito della frequenza di corsi che consentono di riacquistare 5 crediti alla volta
AGRICOLTURA. Arriva un commissario straordinario, che potrà avvalersi di una struttura di supporto di 12 persone, “superamento degli insediamenti abusivi per combattere lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura”.
ASSEGNO INCLUSIONE. Dall’Isee di chi ne beneficia non saranno più esclusi i Bpt, come era invece stabilito nella legge di bilancio 2024.
REGOLARIZZAZIONI BADANTI. Dal 1° aprile 2024 e fino al 31 dicembre 2025 in caso di assunzioni o trasformazioni a tempo indeterminato di contratti di lavoro domestico con mansioni di assistente a soggetti anziani, con almeno ottanta anni e con l’indennità di accompagnamento, è riconosciuto per massimo 24 mesi un esonero del 100% dei contributi previdenziali e assicurativi a carico del datore di lavoro, nel limite di 3mila euro all’anno.
ATTUAZIONE PNRR. La bozza del Dl prevede una stretta sui soggetti chiamati ad attuare il Piano: in genere amministrazioni, enti locali e società titolari di servizi pubblici. E’ previsto che il governo possa attivare i poteri sostitutivi nel caso in cui, dopo la verifica delle rispettive unità di missione, risulti disallineamento tra i cronoprogrammi degli interventi e i dati comunicati dagli enti al sistema informatico Regis, il sistema di controllo, rendicontazione e monitoraggio del Pnrr. La norma dispone infatti che, entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, i soggetti attuatori debbano rendere disponibile (o aggiornare) sulla piattaforma Regis il calendario – procedurale e finanziario – di ciascun programma e intervento, aggiornato alla data del 31 dicembre 2023, con l’indicazione dello stato di avanzamento.
ALLOGGI STUDENTI. Per la questione affitti brevi, arriva il commissario per gli alloggi degli studenti. Una figura ad hoc per centrare l’obiettivo del Pnrr di 60mila posti letto per gli studenti entro giugno 2026. Sarà nominato su proposta del ministro dell’Università e lavorerà all’interno dello stesso Mur. E per la realizzazione delle residenze universitarie si rafforza la collaborazione con l’Agenzia del demanio: le Università pubbliche e gli Enti di ricerca potranno richiedere il supporto della Struttura per la progettazione di beni ed edifici pubblici dell’Agenzia come stazione appaltante.
CONTRASTO FRODI. In previsione c’è il potenziamento del Comitato per la lotta contro le frodi nei confronti dell’Unione europea. Potrà chiedere informazioni sulle iniziative di enti e istituzioni e proporre alla cabina di regia norme ad hoc per contrastare gli illeciti.
IMPRESE. Stanziati circa 6 miliardi come credito d’imposta in due anni per le imprese residenti in Italia che nel 2024 e 2025 effettuano “nuovi investimenti in strutture produttive” in Italia “nell’ambito di progetti di innovazione che conseguono una riduzione dei consumi energetici”. Il credito, utilizzato in compensazione, è riconosciuto nella misura massima del 35% per investimenti fino a 2,5 milioni, scalando fino al 5% per investimenti oltre i 10 milioni e fino al limite massimo di 50 milioni per anno per impresa beneficiaria.
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