Conte: "Amichettismo di destra vale quanto quello di sinistra"

Il Movimento 5 Stelle non parteciperà al sit-in organizzato dal Partito Democratico davanti a Viale Mazzini a Roma, sede della Rai, contro quella che il Pd definisce una “occupazione” del servizio pubblico da parte della destra di governo. Il presidio, aveva annunciato la segretaria dem Elly Schlein, è aperto a tutte le opposizioni. “Il M5S parteciperà al sit-in indetto dal Pd il prossimo 7 febbraio? No. Ogni forza politica agisce come ritiene più opportuno ma qui il problema è strutturale e va affrontato in sede di riforma, così come va affrontato quello della trasformazione dell’informazione e del contrasto alle fake news”, ha scritto in un post su Facebook la presidente della commissione di Vigilanza Rai, la pentastellata Barbara Floridia.

Pd: “Stupisce il no di Conte, insieme si può risolvere il problema”

“Dopo l’incertezza di Conte su chi scegliere tra Biden e Trump, sorprende questa presa di posizione invece molto chiara sulla Rai e sulla nostra proposta di riformarla insieme”, dicono fondi dem dopo l’annuncio di Floridia. “È vero che non è un problema che nasce con il governo Meloni, ma questo non significa che non si possa provare a risolverlo con un’iniziativa comune, tanto più con l’impegno di Elly Schlein, che ha la credibilità necessaria per farlo, non avendo mai partecipato a lottizzazioni del passato”, aggiungono le stesse fonti. 

Conte: “Amichettismo di destra vale come quello di sinistra”

“No, caro Pd, il 7 febbraio noi non ci saremo. Se davvero si vuole lavorare con noi per costruire una seria alternativa di governo, di cui l’Italia ha dannatamente bisogno, dobbiamo mettere da parte l’ipocrisia su quelle che sono battaglie sicuramente giuste, come quelle su Rai e libertà di informazione. Abbiamo partecipato ai sit-in per la tutela del giornalismo d’inchiesta, a fianco di Report. Saremo sempre a fianco di chi nel nostro Paese difende la libertà di stampa. Ma non ci sembra risolutivo né credibile un sit-in lanciato da un Pd indignato, che chiama a raccolta le altre forze politiche e finge di non sapere quello che tutti sanno da anni, e cioè che la governance Rai è assoggettata al controllo del Governo oltreché della maggioranza di turno grazie alla riforma imposta dal Pd renziano nel 2015. Ai partiti non serve un sit-in, basta impegnarsi seriamente nelle commissioni parlamentari per una riforma”. Lo scrive su Facebook il leader M5S Giuseppe Conte. “Mettere da parte l’ipocrisia significa partecipare costruttivamente a questo progetto per pervenire a una riforma quanto più condivisa, che tenga la Rai al sicuro dall’influenza dei governi e delle maggioranze di turno. Combattiamo questa battaglia senza infingimenti. Lanciare allarmi democratici a giorni alterni e prendere di mira il singolo servizio giornalistico non può essere la soluzione – aggiunge – Perché serve solo ad alimentare la reazione di chi oggi può facilmente opporre che – per quanto siano poco commendevoli servizi adulatori dei politici oggi al potere – non sarà facile eguagliare il record dei servizi accortamente confezionati negli anni per soffiare il vento del consenso a favore del Pd“. E conclude: “Siamo seri! L’amichettismo di destra vale quanto l’amichettismo di sinistra. I cittadini non sono sciocchi. L’allarme democratico lanciato dal Pd per la nomina da parte di FdI del nuovo direttore del Teatro di Roma è appena rientrato: la figura è stata sdoppiata e Pd e FdI avranno, ciascuno, il proprio direttore di riferimento“.

Renzi: “Conte uomo senza dignità, più incredibile trasformista d’Italia”

La decisione del Movimento 5 Stelle è stata commentata anche dal leader di Italia Viva, Matteo Renzi. “Giuseppe Conte è un uomo senza dignità. Quella che doveva diventare la bandiera della sinistra italiana, si conferma una banderuola che cambia idea a seconda delle convenienze. Lo abbiamo visto firmare i decreti Salvini e poi diventare l’icona della sinistra. Si considera progressista ma non riesce a schierarsi contro Trump e contro Le Pen. Sulla Rai: se ritiene che la riforma del 2015 fosse sbagliata, perché l’ha utilizzata per fare le nomine quando è toccato a lui governare? E perché continua a fare la stampella alla Meloni anche sul servizio pubblico dopo averlo fatto sul Mes?”, scrive su X. “Quanto al conflitto di interessi, io rilancio la sua legge: totale trasparenza, dei parlamentari e dei loro congiunti, compagni e suoceri inclusi. E vediamo se il più incredibile trasformista italiano scappa ancora, come sempre, dal confronto pubblico”, aggiunge.

Pd: “Non rispondiamo a Conte, avversario è destra”

“Il Pd non risponde né agli attacchi di Conte ne a quelli di Wanna Marchi. Il nostro avversario continua a essere la destra, il governo e la destra di Giorgia Meloni e Matteo Salvini”. Così fonti dem dopo le parole di Giuseppe Conte. L’altro riferimento è alle parole pronunciate a ‘Un giorno da pecora’ da Wanna Marchi, che ha detto di non apprezzare la segretaria Pd Elly Schlein.

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