Mes, opposizioni divise ma all’attacco: “Governo copre fallimento Patto”

Mes, opposizioni divise ma all’attacco: “Governo copre fallimento Patto”
Foto Mauro Scrobogna/LaPresse 11-11-2023 Roma (Italia) – Politica – PD manifestazione nazionale ‘per un futuro più giusto’ – Nella foto: la Segretaria PD Elly Schlein, Giuseppe Conte M5S alla manifestazione in Piazza del Popolo indetta dal Partito Democratico contro le politiche economiche e la riforma costituzionale proposta dal Governo Meloni November 11, 2023 Rome (Italy)- Politics – PD national demonstration ‘for a fairer future’ – In the photo: PD Secretary Elly Schlein, Giuseppe Conte M5S at the demonstration in Piazza del Popolo called by the Democratic Party against the economic policies and the constitutional reform proposed by the Meloni

Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, individuato come principale bersaglio dagli avversari e invitato alle dimissioni

Le forze di opposizione si dividono sul Mes, ma vanno unite all’attacco di maggioranza e governo. Tra le file della minoranza la ricostruzione più gettonata è quella secondo cui il no alla riforma del trattato, arrivato proprio all’indomani dell’accordo sul Patto di stabilità, serva all’esecutivo per coprire politicamente e mediaticamente un’intesa europea in chiaroscuro. Anche a costo di ‘mettere in mezzo’ il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, non a caso individuato come principale bersaglio dagli avversari e invitato alle dimissioni anche dalla segretaria del Pd, Elly Schlein. La giornata è comunque convulsa anche nel campo delle opposizioni. Il cui fronte si spacca sulle posizioni già note: votano a favore della ratifica della riforma del Mes il Pd, Azione, Italia viva e +Europa; si smarca il Movimento 5 Stelle che conferma la sua contrarietà anche in aula, dove interviene il leader Giuseppe Conte.

Le divisioni in maggioranza – con FdI e Lega che bocciano il Mes e Forza Italia che si astiene – sono però troppo ghiotte e offrono un facile pretesto per ricompattarsi sulle accuse al centrodestra: “L’europeista Tajani che si astiene sul Mes è una barzelletta continentale. Credo che alla prossima riunione del Ppe sarà accolto con un abbraccio di commossa e affettuosa solidarietà”, ironizza il leader di Italia Viva Matteo Renzi, secondo il quale “se la maggioranza vota contro vuol dire che sono in campagna elettorale e vince la linea Salvini”. Per il Pd “il voto sul Mes ha reso evidente le spaccature dentro la maggioranza su una vicende rilevante per l’Italia e per l’Europa. È una pessima figura per il nostro Paese”, sottolinea la capogruppo alla Camera Chiara Braga. “La maggioranza è unita e compatta, la nostra astensione è coerente con la nostra storia” e “non pregiudica la compattezza della maggioranza”, è la replica del capogruppo di FI in commissione Bilancio Roberto Pella, che però non sembra sufficiente per contenere gli attacchi della minoranza.

In Transatlantico, a Montecitorio, si rincorrono le ricostruzioni: “Dopo la debacle europea sul Patto di Stabilità, arriva la ridicola e autolesionista rappresaglia della maggioranza contro l’Europa sul Mes”, è quella del segretario di +Europa Riccardo Magi, che parla di di “una vergogna italiana”. Sulla stessa linea il leader di Azione, Carlo Calenda: “Meloni e Salvini oggi per ripicca, per mascherare i loro fallimenti in Ue con il Patto di Stabilità, portano il Mes in Aula e lo bocciano. Ragazzini al governo che non sanno ragionare per l’Italia, ma per il solo tornaconto elettorale”.

Ma è in aula che si materializza l’obiettivo ultimo degli attacchi, cioè Giorgetti. “Un ministro dell’Economia sbugiardato da quest’aula, sbeffeggiato dal suo leader e dal suo partito”, che “è andato all’Ecofin a dire che avremmo ratificato il Mes” un “ministro come quello che abbiamo, e lo dico col massimo rispetto, dinanzi a questo voto dovrebbe trarre le conseguenze”, sottolinea il deputato del Pd Enzo Amendola, mentre Azione – con Giulio Sottanelli – chiede che “il ministro dell’Economia venga in aula, perchè veda con i suoi occhi che oggi qui la sua maggioranza lo sta sfiduciando”.

Ancora più diretta Schlein, secondo cui il ministro leghista dovrebbe valutare le dimissioni: “Sì, assolutamente. È stata una colossale smentita di Giorgetti quella che la maggioranza ha messo in atto in Parlamento. Dovrebbe ragionare sulle conseguenze di questa cosa”, continua, osservando che “ieri hanno accettato a testa bassa un accordo fatto da Francia e Germania e oggi confessano con questo voto sul Mes, che non è mai entrato realmente nella trattativa sul Patto di stabilità e crescita, di essere stati sconfitti. Ma il messaggio ritorsivo danneggia la credibilità dell’Italia”. Per Conte, invece, “C’è sempre un momento della verità, quando la propaganda va via e rimane la realtà dei fatti. Meloni ha detto che avevamo fatto passare il Mes col sangue degli italiani, senza un dibattito parlamentare, col favore delle tenebre. Se oggi siete qui e dovete votare vuol dire che questo non è vero, che ha mentito al Parlamento”, è la sintesi dell’ex premier, che rivendica di aver detto “no al Mes quando tutti ci chiedevano di prenderlo” e accusa il governo di essere tornato “con il ‘pacco’ di stabilità e decrescita“, che “sarà un disastro per la nostra economia: le prossime saranno manovre lacrime e sangue”. 

© Riproduzione Riservata