Il capo dello Stato agli allievi degli istituti di formazione militare: "Pace non è scontata, rafforzare unità tra democrazie"
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha incontrato al Quirinale gli allievi degli istituti di formazione militare. A loro ha rivolto la sua preoccupazione per l’aumento dei conflitti nel mondo. “I sanguinosi combattimenti che continuano in Ucraina e il massacro scatenato dal vile attentato terroristico di Hamas contro inermi civili israeliani, con la spirale di violenza che ne segue, mostrano, in tutta la sua drammaticità, la fragilità della pace. La barbarie della guerra non ha abbandonato il nostro mondo. Ragazzi come voi combattono e muoiono per colpa di estremismi nazionalistici e di fanatismi lontani dai nostri valori. Ne viene offesa la dignità della persona nel primo dei diritti fondamentali di ogni essere umano, quello alla vita”, ha affermato il capo dello Stato. “Avete scelto – ha sottolineato – di servire il nostro Paese giurando fedeltà alla Repubblica e assumendovi la responsabilità di difendere la Costituzione, la Patria, le libere istituzioni che la incarnano. Un compito che vi vedrà impegnati per i diritti di ciascun italiano quale che ne sia la condizione sociale, l’opinione, il sesso, l’etnia. È quello che ci indica, con solennità, l’art.3 della nostra Carta fondamentale. Un compito reso ancora più impegnativo dai tragici eventi che stiamo attraversando e che minacciano la pace internazionale e la sicurezza della nostra Europa e del mondo”.
“Pensiero a caduti e chi ha servito l’Italia”
Un incontro che arriva alla vigilia del 4 novembre, Giornata delle Forze Armate. “Domani celebreremo il Giorno dell’Unità Nazionale e la Giornata delle Forze Armate, con il pensiero rivolto a coloro che hanno servito l’Italia per renderla unita, libera e democratica. Ogni caduto per l’Italia sarà idealmente ricordato con la deposizione di una corona al Milite Ignoto”, ha detto Mattarella, parlando poi alla platea: “Le professionalità che state acquisendo nel vostro iter formativo si aggiungeranno a valori morali e competenze e sono volte a fronteggiare le minacce recate all’Europa e a operare insieme ai nostri alleati per il mantenimento della pace e dello Stato di diritto. Tra poco saranno premiati quei militari, di ogni grado, che, esercitando il comando, hanno, con intelligenza, iniziativa, perizia, senso di responsabilità e coraggio, contribuito alla riuscita di operazioni militari”. E ha concluso: “L’eccellenza degli istituti in cui vi state formando, basata su competenze accademiche di primissimo piano – coniugate con il bagaglio di esperienze maturato in decenni di operazioni militari in teatri operativi all’estero e sul territorio nazionale – vi sarà preziosa e vi permetterà di operare nei moderni scenari con preparazione adeguata. A tutti voi – che qui, in questo momento, rappresentate le Forze Armate e il Corpo della Guardia di Finanza – rivolgo il più caloroso augurio per un brillante futuro, ricco di grandi soddisfazioni e al servizio delle istituzioni democratiche della Repubblica”.
“Brutale aggressione russa è attacco a regole Onu”
Il capo dello Stato ha tenuto alta anche l’attenzione sul tema della guerra in Ucraina. “La tragedia della guerra è tornata vicino a noi. La brutale aggressione all’Ucraina da parte della Federazione Russa ha riportato d’attualità la consapevolezza che la guerra è ancora possibile anche in Europa. La guerra in Ucraina è, prima di tutto, la tragedia del popolo ucraino che, da oltre 18 mesi combatte e soffre con tante vittime e devastazioni, ma è anche un gravissimo attacco all’intera comunità internazionale e alle regole faticosamente costruite nell’ambito delle Nazioni Unite. Tutto questo sta provocando effetti generali destabilizzanti”, ha affermato.
“Vili attacchi Hamas, da 70 anni no soluzioni condivise”
Poi, il tema del conflitto in Medioriente. “Un’altra tragedia è in atto in Medio Oriente. I vili attacchi terroristici portati da Hamas lo scorso 7 ottobre contro inermi cittadini dello Stato di Israele – dai bambini agli anziani – hanno alimentato drammaticamente l’irrisolto conflitto israelo-palestinese, con migliaia di morti su entrambi i fronti, pagando un prezzo elevato per un contrasto che da oltre settant’anni dilania la regione senza che si sia pervenuti, responsabilmente, a una soluzione condivisa“, ha detto Mattarella. “Purtroppo tensioni e crisi affliggono molte altre parti del mondo: nei Balcani, nel Nord Africa, nel Sahel, nelle repubbliche del Caucaso, per ricordare quelle a noi più vicine”, ha aggiunto.
“Pace non scontata, rafforzare unità democrazie”
Infine, un invito a non dare la pace per scontata. “Soltanto un rinnovato impegno, nel solco nelle nostre scelte europeiste e atlantiche, può rafforzare l’unità di intenti tra le democrazie, necessaria per difendere i valori delle nostre comunità e contribuire a creare un ambiente internazionale pacifico e prospero”, ha affermato il presidente della Repubblica. A suo dire, occorre “riflettere sul valore della pace e della sicurezza. Condizioni costruite in settantasette anni di vita repubblicana e di collaborazione internazionale. Un bene incommensurabile, che per tanti anni abbiamo forse iniziato a considerare scontato. Per molti Paesi e popoli non è mai stato così. E oggi, purtroppo, la situazione, a partire dal nostro continente, è ancora più compromessa. Sono sempre più numerosi i Paesi in cui la pace è minacciata o cancellata”.
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