La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è tornata sul tema delle polemiche in seguito alla decisione del tribunale di Catania che ha rimesso in libertà quattro migranti trattenuti nel Cpr di Pozzallo, a margine del suo intervento al Festival delle Regioni di Torino. “Non c’è nessuno scontro con la magistratura, lo voglio ribadire anche questa volta. Semplicemente la magistratura è libera di disapplicare una legge del Governo e il governo è libero di dire che non è d’accordo. Perché a me la motivazione con la quale si rimette in libertà un immigrato irregolare, già destinatario di un provvedimento di espulsione, dicendo che le sue caratteristiche fisiche sarebbero quelle che i cercatori d’oro in Tunisia considerano buone per il loro interesse, mi pare francamente una motivazione molto particolare. Dico quello che penso, ognuno ha l’autonomia di pensiero, io ho il mio ma non è uno scontro. È un tema che riguarda una sentenza specifica, ma l’interpretazione di un attacco alla magistratura mi fa molto riflettere perché penso di avere anche io il diritto a dire che non sono d’accordo se viene disapplicata una legge del governo”, ha detto.
“Sarà una manovra difficile”
Nell’intervento, invece, Meloni ha affrontato i temi economici e delle riforme. Sulla legge di bilancio la premier ha detto: “Abbiamo messo a punto la Nadef e stiamo per affrontare una legge di bilancio difficile anche perché abbiamo ricevuto un’eredità da governi che avevano un orizzonte breve e hanno fatto scelte che oggi paghiamo. Il vantaggio che abbiamo è un orizzonte di legislatura, non dobbiamo fare tutto subito, si possono cadenzare gli interventi, che sono tanti e le risorse sono poche. Noi abbiamo concentrato le poche risorse che avevamo ad aumentare il potere d’acquisto delle famiglie. E vogliamo rendere strutturale il taglio del cuneo fiscale“. Ha poi sottolineato l’importanza di sfruttare bene le risorse economiche a disposizione, in particolare con riferimento al Pnrr: “Abbiamo fatto un grande lavoro sui fondi di coesione. Laddove non vengano rispettati i tempi, laddove quelle risorse rischiassero di andare disperse, saranno dirottate su altro. Dobbiamo riuscire a spendere al meglio tutte queste risorse. E per questo è importante lavorare tutti insieme. È un lavoro che richiede confronto, approfondimento, ma che ci consente di realizzare interventi duraturi e strutturali, non disperdendo le risorse, con l’obiettivo di rendere questa nazione più competitiva in un lasso di tempo breve”.
“Sarà l’anno delle riforme”
La presidente del Consiglio ha dichiarato che il 2024 sarà “l’anno delle riforme con cui intendiamo cambiare l’architettura” istituzionale, con norme che permettano ai cittadini “di decidere da chi farsi governare, che impediscano i ribaltoni, i giochi di palazzo” e garantiscano “stabilità dei governi”. E ha aggiunto: “Perché quando l’orizzonte è di un anno è mezzo è normale che non si riesca a seguire una strategia. Nei primi 20 anni del millennio in Italia ci sono stati 11 premier, in Francia quattro presidenti, in Germania tre cancellieri, e Francia e Germania crescevano”. Tra le riforme istituzionali, Meloni ha menzionato anche quella dell’autonomia differenziata: “Proseguirà senza stop, perché penso che sia l’occasione per costruire un’Italia più unita in cui venga garantito lo stesso livello di servizi a tutti i cittadini, garantendo sempre la piena coesione nazionale ma anche realizzando il principio della sussidiarietà“, ha affermato.
“Obiettivo principale sostenibilità della sanità”
Per quanto riguarda la sanità, Meloni ha detto: “Penso che l’obiettivo principale sia la sostenibilità del sistema sanitario in un quadro complesso, che vede l’incremento dell’età media e l’aumento delle patologie collegate all’età, il costo elevato di farmaci innovativi, e diversi altri fattori. Sarebbe miope concentrare la discussione solo sull’aumento delle risorse: dobbiamo invece concentrarci su un discorso più ampio, capendo come le risorse vengono spese. Siamo pronti a fare questo lavoro molto importante e difficile e sono certa che avremo al nostro fianco le Regioni e le Province autonome con le loro fondamentali competenze. Il nostro sistema di welfare non può reggere se abbiamo la popolazione che continua a invecchiare e sempre meno persone che possono sostenerle, dobbiamo investire sulla natalità”.
“Si vince e si perde insieme”
“L’Italia è un mosaico di territori dalle potenzialità straordinarie che meritano di essere conosciute e valorizzate, perché questo patrimonio rafforza il nostro sentimento di appartenere a una comunità”, ha detto Meloni parlando dell’oggetto del festival, la valorizzazione delle regioni. “Questo festival si conclude in un luogo unico che è il Parlamento Subalpino, in cui l’amore di tanti patrioti italiani ha permesso a noi di essere qui oggi. A Palazzo Chigi ogni volta che passo davanti ai ritratti dei presidenti del Consiglio, e vedo il ritratto di Cavour, poi per ultimo ne vedo un altro, ecco io sento il peso della responsabilità. A me piace immaginare che, 162 anni dopo la proclamazione dell’unità d’Italia, i sentimenti del Risorgimento possano essere quelli che ci animano ancora, perché si vince e si perde tutti insieme”, ha affermato.
“Con piano Mattei Italia hub energetico Europa”
Nell’intervento della premier, anche il tema dell’energia e del cosiddetto ‘Piano Mattei per l’Africa’. “La crisi dell’energia ci ha mostrato quanto esposta fosse la nostra economia alla dipendenza da altri Paesi. L’Africa ha molta energia, e dobbiamo lavorare con strategia insieme con i Paesi africani come vogliamo fare con il Piano Mattei. Noi siamo una piattaforma nel Mediterraneo e l’Italia può diventare un hub dell’approvvigionamento energetico per l’Europa, lavorando con i Paesi africani, ed è quello che vogliamo fare e stiamo facendo”, ha detto.

