Fratelli d'Italia denuncia: "Brutale inciviltà"
L’hashtag #Napolitano continua a essere in testa alle classifiche social. Tanti i messaggi di vicinanza, arrivati dai protagonisti della politica e delle istituzioni ma anche da comuni cittadini, anche se non mancano i messaggi di ‘odio’ degli haters contro il presidente emerito della Repubblica scomparso ieri.
“Napolitano finalmente si è tolto dalle palle, 90 anni che lo manteniamo lui e la sua congrega… Dio esiste grazie”, scrive qualcuno. “Ho brindato”, gli fa eco qualcun altro. E ancora: “La maggioranza silenziosa conosce la verità. Sa benissimo che è morto un vile traditore, un mastino”.C’è poi chi prende di mira il passato europeista e atlantista di Napolitano. “Odiamo l’Ue. Napolitano era uno di voi”; “Quindi non si può dire che Napolitano era una spia Nato? Sinceramente chi lo nega è colluso”, si legge, tra le altre cose. Qualcuno, infine, discute le sue scelte politiche: “Di Napolitano possiamo dire molte cose. Certo è che l’esautoramento del Parlamento italiano è cominciato con lui e il Governo Monti in nome della stabilità a ogni costo, proseguendo con l’avvicendamento Letta/Renzi tramite assemblea del Pd”, scrive un utente. E ancora: “Napolitano eletto due volte, e c’era un motivo: la merda doveva consolidarsi, ci voleva continuità. Servitore dello Stato i miei coglioni”.
‘Stella cadente’ lancia invece un appello: “Ho letto certe frasi Davvero orribili. Davanti alla morte restate esseri umani, vi prego”. Anche la politica si ribella: “Mi sono arrivati gli screenshot di centinaia di post sui social di gente di ogni estrazione politica che faceva un pararellilsmo tra la scomparsa del presidente Giorgio Napolitano e l’imminente morte di Matteo Messina Denaro, quasi che fossero uguali. Bisogna denunciare gli hater e non rassegnarsi in alcun modo che la libertà di espressione e di comunicazione concessa dai social diventi dileggio. Giorgio Napolitano appartiene alla storia dell’Italia per motivi completamente antitetici a quelli di Messina Denaro. È inaccettabile pensare di poter insultare fino a questo punto una grande figura istituzionale. Era già successo pochi mesi fa con il presidente Berlusconi. L’incapacità di separare la critica politica dall’insulto anche dinanzi alla morte è solo brutale inciviltà”, afferma in una nota il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Alfredo Antoniozzi.
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