Il leader della Cgil a Napoli: "L'esecutivo ad oggi non sa quanti soldi si metteranno per rinnovare i contratti di tutti i settori"

Oggi i rapporti con il governo sono pessimi. Ci sono stati incontri, ma finti, in cui non si è mai aperta un trattativa, né sulle pensioni, né sulla salute e sicurezza, né tantomeno sulle questioni del salario. Il governo, che è anche un datore di lavoro, ad oggi non sa quanti soldi si metteranno per rinnovare i contratti di tutti i settori. Dalla sanità alla scuola, sono tre anni che sono scaduti. In un paese che ha altri settori privati dove da anni non si rinnovano i contratti, non dare questo segnale vuol dire penalizzare solo i lavoratori e i pensionati, facendo cassa sempre sugli stessi e non intervenendo sulle rendite finanziarie e immobiliari, combattendo seriamente un’evasione fiscale che non ha precedenti”. Così il leader della Cgil, Maurizio Landini, a margine dell’assemblea aperta ad associazioni e movimenti per la difesa della Costituzione organizzata a Città della Scienza a Napoli in vista della manifestazione del 7 ottobre a Roma.

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