Luce verde anche alla modifica di parte degli obiettivi relativi alla quarta rata

Il tanto atteso via libera Ue al pagamento della terza rata del Pnrr è arrivato. La Commissione europea ha dato luce verde alla richiesta italiana spianando la strada all’erogazione di 18,5 miliardi e, allo stesso tempo, alla modifica di parte degli obiettivi (10 su 27) relativi alla quarta rata. La scadenza del periodo di valutazione era il 30 aprile, già fissata al termine di due proroghe, poi la trattativa tra i funzionari dell’Esecutivo Ue e il governo italiano si sono protratte più del previsto, anche se, va detto, Bruxelles ha sempre definito costruttivi gli scambi con le autorità italiane e non inusuale la proroga. Per sbloccare l’impasse Roma ha concordato con Bruxelles uno spostamento di 500 milioni – relativi ai posti letto degli universitari – dalla terza alla quarta rata, evitando così di rinunciare a una parte dei soldi stanziati per l’Italia e un eventuale danno di immagine.

Per la Commissione “i 54 traguardi raggiunti in modo soddisfacente dimostrano progressi significativi nell’attuazione del piano per la ripresa e la resilienza dell’Italia”. Coprono riforme ad ampio raggio nei settori del diritto della concorrenza, del sistema giudiziario, dell’amministrazione pubblica e fiscale, nonché dell’istruzione, del mercato del lavoro e del sistema sanitario. Ora il Comitato economico e finanziario dovrà fornire il suo parere entro quattro settimane, che servirà alla Commissione per esprimere la valutazione definitiva e procedere al pagamento. Sulla modifica della quarta rata, invece, sarà il Consiglio Ue a doversi pronunciare entro quattro settimane. Per la Commissione i cambiamenti richiesti sono mirati e non compromettono l’ambizione del piano.

Si dice “molto soddisfatta della decisione” la premier Giorgia Meloni ed elogia il “grande risultato che consentirà all’Italia di ricevere i 35 miliardi di euro previsti per il 2023 e che è frutto dell’intenso lavoro portato avanti in questi mesi e dalla forte sinergia del Governo con la Commissione europea”. Da Bruxelles la presidente Ursula von der Leyen sottolinea come dal successo del piano più sostanzioso del Next Generation Eu (vale 191,5 miliardi di euro) dipende anche quello dello strumento senza precedenti varato nell’Ue. “L’Italia ha mostrato molti progressi nell’attuazione di riforme e investimenti cruciali inclusi nel suo piano di ripresa e resilienza”, ha commentato la numero Uno dell’Esecutivo Ue, “continueremo a stare al fianco dell’Italia in ogni fase del percorso per garantire che il piano sia un successo italiano ed europeo. Avanti tutta, con l’Italia Domani”. Soddisfazione anche dal ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, che sottolinea come, malgrado lo spostamento delle risorse, la valutazione positiva sulla terza tranche e, contestualmente, quella sulla modifica della quarta alla fine “consentiranno all’Italia di ricevere entro quest’anno il totale di 35 miliardi di euro previsti dal Pnrr”.

Per il commissario all’Economia, Paolo Gentiloni, “oggi compiamo due importanti passi avanti con l’attuazione del piano di ripresa e resilienza dell’Italia”, una “straordinaria opportunità” per il Paese. La revisione del resto del piano fino al 2026, invece, richiederà un lungo lavoro. Ieri il ministro Fitto, al termine della Cabina di regia di Palazzo Chigi, ha presentato la proposta di revisione, che comprende anche il nuovo capitolo sull’energia RePowerEu. La Commissione ha apprezzato il raggiungimento dell’accordo, la valutazione dei contenuti invece inizierà solo dopo averla ricevuto la richiesta da Roma. Il termine massimo è il 31 agosto, anche se l’invito dell’Esecutivo Ue era quello di presentarla il prima possibile, già nei mesi scorsi.

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