La ministra del Turismo deve rispondere di quanto denunciato dalla trasmissione
La ministra del Turismo Santanché riferisce in Senato per rispondere di quanto denunciato dalla trasmissione Report. “Campagna di odio nei miei confronti“, ha detto la ministra parlando in un’Aula piena.
Santanchè: “Reagite a pratica schifosa, oggi tocca a me domani a chiunque”
“Questa mattina un quotidiano, il Domani, afferma che sarei indagata seppure segretamente e snocciola informazioni con dati noti e altri oscuri senza indicare la fonte. O questo giornale mente sapendo di mentire, nel girono del mio intervento in aula, oppure ha avuto notizie che io non ho, il che renderebbe necessaria una comune azione del Senato contro queste schifose trappole. Vi prego di reagire a questa pratica che oggi tocca a me e che domani potrebbe colpire qualsiasi cittadino politico o non politico”, ha dichiarato Daniela Santanchè.
LA DIRETTA
Santanchè: “Giuro sul mio onore di non aver ricevuto avvisi di garanzia”
“Giuro sul mio onore che non sono stata mai raggiunta da alcun avviso di garanzia e ho chiesto ai miei avvocati di verificare. Ho anche estratto il certificato dei carichi pendenti da cui risulta che non ci sono annotazione per qualsivoglia procedimento”. “Se avessi ricevuto un avviso di garanzia – ha aggiunto – ve lo avrei detto perché con l’avviso di garanzia non cambierebbe di una virgola quanto sto per dire, né la fiducia nella magistratura o le mie convinzioni sulle vicende che mi riguardano”.
“Da Ki Group 27mila euro in tre anni”
“Dalla Ki Group ho ricevuto nel triennio 2019-2021 27mila euro lordi, una media di 9mila euro l’anno”. Così la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, intervenendo in aula al Senato per l’informativa sulle notizie di stampa riguardanti le vicende delle sue società Visibilia e Ki Group, aggiungendo che non si tratta di compensi “stratosferici”. Riguardo al tfr ancora da corrispondere al personale di Ki Group, Santanchè ha spiegato che “era da corrispondere nel 2023. Ho chiesto informazione e posso dire che tutti verrano soddisfatti nei lori diritti di credito”.
“Contro di me è in atto una strumentalizzazione politica. Sono qui per difendere il mio onore e anche quello di mio figlio, trascinato senza motivo in questa polemica. Sono qui perché ho un rispetto estremo per il Parlamento e cittadini”. “Per il mio lavoro come ministro valgano i giudizi dei mie colleghi ministri e della presidente del consiglio, che voglio ringraziare”, ha sottolineato Santanchè.
Ufficio stampa Santanché, : “Appreso essere indagata da media”
“Il Ministro Daniela Garnero Santanchè apprende, da comunicati stampa diffusi in data odierna che farebbero riferimento ad informazioni ricevute da fonti interne dalla Procura della Repubblica di Milano, che risulterebbe iscritta nel registro degli indagati (sebbene ciò non risultasse dal certificato a suo tempo estratto nel mese di dicembre 2022). Dai comunicati risulterebbe che tale informazione sarebbe stata resa disponibile ai mezzi di informazione, a seguito della de-secretazione del relativo fascicolo, de-secretazione avvenuta trascorso il periodo di legge di tre mesi dall’inizio delle indagini. In altre parole, la de-secretazione sarebbe stata disposta intorno al mese di gennaio/febbraio 2023, mentre la stessa notizia – mai ricevuta dall’interessata – sarebbe stata fornita ai mezzi di informazione, in concomitanza proprio con l’audizione resa oggi in Senato dal Ministro”. Lo comunica una nota dell’ufficio stampa del Ministro del turismo Daniela Santanchè.
M5S, presentata mozione sfiducia verso Santanchè
“Lei, ministra Santanchè oggi non ha convinto quest’aula e certamente non ha convinto noi. Per questo annuncio che abbiamo appena depositato una mozione di sfiducia nei suoi confronti”. Così il capogruppo del M5S in Senato, Stefano Patuanelli, intervenendo in aula dopo l’informativa della ministra del Turismo, Daniela Santanchè, sulle notizie di stampa riguardanti le vicende delle sue società Visibilia e Ki Group.
Pd: “Santanchè non può rimanere al suo posto, sia coerente e si dimetta”
“Per noi vale sempre la presunzione d’innocenza” ma “qui oggi una grave questione di opportunità. Può un ministro avere un debito di 2,7 milioni nei confronti dello Stato? Può il governo avere al suo interno un ministro che non ha pagato i suoi dipendenti? Può un ministro che ha giurato di osservare disciplina e onore rimanere al suo posto? Secondo noi non può rimanere al suo posto”. Così il senatore del Pd, Antonio Misiani, intervenendo in aula. Dopo aver citato le parole di Santanchè e la sua richiesta di dimissioni nel caso che riuguardava la ministra Josefa Idem, Misiani ha aggiunto: “Ministra Santanchè, oggi in quest’aula le chiediamo di essere coerente e di rassegnare le dimissioni per il bene del governo e delle istituzioni”.
Azione: “No a mozioni sfiducia, Santanchè valuti passo indietro”
“Il Ministro Santanchè non ha risposto nel merito esaustivamente. Le domande sul pagamento del Tfr, l’uso della cassa integrazione, benefit ed emolumenti, gestione dei fornitori, debiti fiscali sono rimaste senza risposta o con risposte parziali e omissive. Essere garantisti non vuol dire sostenere che ogni comportamento non sanzionato da una condanna definitiva è appropriato per un membro di Governo. Così funziona in tutti i Paesi civili del mondo. Agli onori si accompagnino gli oneri. E l’onere è in primo luogo quello di tenere un comportamento appropriato che non danneggi l’immagine del Paese e non sia difforme dai cittadini che rappresenta. Per questo riteniamo che sarebbe giusto per il Ministro valutare l’opportunità di fare un passo indietro. Non firmeremo inutili mozioni di sfiducia. Saranno la Presidente del Consiglio e il Ministro ad assumersi la responsabilità delle scelte che faranno”. Così una nota di Azione.
FdI: “Santanchè ha fiducia e solidarietà del gruppo”
“Dopo averla ascoltata e aver ascoltato gli argomenti di chi chiede qui le dimissioni, lei ha ancora oggi più che mai la piena fiducia mia e del gruppo di Fratelli d’Italia. Oltre alla nostra fiducia, ha la nostra soliderietà per gli attacchi ignobili che ha dovuto sopportare”. Lo ha detto il senatore di Fratelli d’Italia, Alberto Balboni, presidente della commissione Affari Costituzionali, prendendo la parola a nome del gruppo al termine dell’informativa della ministra Santanchè a Palazzo Madama. “Deve dimettersi un ministro sulla base di indiscrezioni di giornali scandalistici?”, ha detto Balboni rivolto al gruppo del Pd.
Calenda: “Ministra valuti con Meloni passo indietro”
“Quello della ministra Santanché è un intervento che non condividiamo. La ragione è molto semplice. Tutta la mia solidarietà alla ministra sulle ipotetiche vicende giudiziarie la cui notizia la ministra ha appreso dai giornali, cosa che trovo una barbarie. Ma essere garantisti non vuol dire che ogni comportamento di un ministro è tollerato fino alla condanna in primo grado. Se un ministro non sa dare spiegazione sul perché non paga il tfr, non paga i fornitori, non paga i debiti nei confronti dello stato c’è un problema di opportunità politica. La ministra non ha dato abbastanza spiegazioni. La nostra richiesta, al di là della mozione di sfiducia che non serve a niente, è che la ministra assieme alla presidente del Consiglio valuti un passo indietro per cui noi crediamo ci siano i presupposti”. Così il leader di Azione Carlo Calenda uscendo dal Senato dopo l’informativa della ministra del Turismo Daniela Santanché.
Conte: “Meloni faccia dimettere Santanchè, questione di etica pubblica”
“Vorrei dire alla premier Giorgia Meloni che l’autorevolezza non scende dal cielo ma va conquistata ed esibita all’estero anche prendendo il proprio ministro e chiedendone le dimissioni”. Così il leader del M5S, Giuseppe Conte, durante una conferenza stampa al Senato dopo l’informativa in aula della ministra del Turismo, Daniela Santanchè, sulle notizie di stampa riguardanti le vicende delle sue società Visibilia e Ki Group. “In Europa si va a testa alta e con voce chiara altrimenti non vieni ascoltato e Meloni ha sempre posizioni fragili e sui temi principali non sa che pesci prendere. Questo Paese ha diritto a un’autorevolezza e non te la regalerà nessuno. Te la prendi tu giorno per giorno dimostrando di essere all’altezza del compito e questo passa anche dal fatto che se hai un ministro in queste situazioni non risponde a standard di etica pubblica. Altrove quel ministro sarebbe a casa”, ha aggiunto Conte, ricordando il caso del “sottosegretario Siri. In quel caso ho visto le carte, l’ho chiamato e ho chiesto le sue dimissioni, gli ho augurato di potersi difendere ma ho spiegato che non poteva più proseguire l’incarico”.
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