Il messaggio del Capo dello Stato al Garante dei detenuti: "Autonomia e indipendenza magistratura presidi indiscutibili"
“Rivolgo il più cordiale saluto a Lei, Signor Presidente, ai componenti dell’Autorità Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale e a tutti i partecipanti alla presentazione della Relazione. La sapiente attività sviluppata dal Garante, il cui impegno è stato connotato da una visione puntuale dei vari aspetti che caratterizzano le diverse forme di privazione della libertà, è testimoniata dall’ampia e approfondita relazione che viene oggi divulgata”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale, Mauro Palma, in occasione della presentazione della relazione al Parlamento.
“Numerosi spunti di riflessione, di analisi e di proposta sono offerti, nella prospettiva di rendere rispettosa della dignità della persona la restrizione, anche temporanea della libertà derivante dall’applicazione di norme di legge poste a protezione del consorzio civile. Il Garante ha profuso il suo impegno in tutte le aree di interesse per assicurare valore al tempo della detenzione, per favorire il reinserimento sociale e il recupero della soggettività dei reclusi. Un’attività meritoria, svolta contemperando la funzione di prevenzione con quella propositiva, attraverso un monitoraggio costante delle varie realtà, al fine di garantire la piena applicazione dei principi costituzionali a tutela dei diritti individuali”, sottolinea Mattarella. “La dimensione propositiva ha caratterizzato l’agire dell’Autorità Garante, ottenendo un vasto riconoscimento anche a livello internazionale per il prezioso contributo fornito. Un patrimonio di credibilità destinato a consolidarsi nella perseverante attenzione al delicato tema della condizione detentiva. Con questo auspicio formulo sentiti auguri di buon lavoro”, conclude il messaggio del presidente della Repubblica.
“L’art. 104 della Costituzione riconosce all’ordine giudiziario l’autonomia e l’indipendenza da ogni altro potere. Sono presidi indiscutibili attraverso i quali la giurisdizione può assicurare, senza condizionamenti, l’imparziale applicazione della legge”, ha detto poi intervenendo all’incontro con i magistrati ordinari in tirocinio, al Quirinale. “E’ appena il caso di rammentare che la responsabilità sociale che caratterizza la funzione giudiziaria impone anche il serio rispetto della deontologia professionale e la sobrietà delle condotte individuali. L’imparzialità della decisione va, infatti, tutelata anche attraverso l’irreprensibilità e la riservatezza dei comportamenti individuali, così da evitare il rischio di apparire condizionabili o di parte”, ha detto ancora Mattarella. “È un aspetto particolarmente importante per ogni istituzione della Repubblica in questa stagione nella quale la preziosa moltiplicazione dei canali informativi presenta anche il rischio di trasmettere l’apparenza di realtà virtuali”, ha aggiunto il capo dello Stato.
Le parole di Pinelli
“Vedo nei vostri volti entusiasmo, non perdetelo. E abbiate coraggio. Coraggio di rimanere autenticamente liberi, non protesi all’ideologia, aperti al cambiamento di opinione; di riconoscere i vostri errori, di evitare personalismi e arroccamenti su posizioni precostituite; sottraetevi alla pericolosa percezione di voi stessi quali autorità morali: potrete riuscirci coniugando la vostra missione di tutela dei diritti all’esecuzione dei doveri, che la Repubblica richiede a ciascun di noi”. Così il vicepresidente del Csm Fabio Pinelli nel suo discorso all’incontro di presentazione dei Magistrati ordinari in tirocinio al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
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