Fin dalla sua discesa in campo, importanti i rapporti con Putin ma anche con Erdogan, Gheddafi, con Israele

L’Italia come ponte di collegamento fra Washington e Mosca, l’europeismo, l’amicizia con Israele e i forti rapporti personali con il presidente russo Vladimir Putin, quello turco Recep Tayyip Erdogan e con il leader libico Muammar Gheddafi. Fin dalla sua ‘discesa in campo’ nel 1994, Silvio Berlusconi è stato un grande protagonista della politica estera mondiale, che ha sempre affrontato di petto, come nel suo stile. Il più grande successo del fondatore di Forza Italia a livello internazionale è stato senza dubbio il vertice di Pratica di Mare del 28 maggio 2002.

L’allora presidente del Consiglio Berlusconi, nel corso del suo secondo mandato, seppe riunire i Paesi aderenti alla Nato con Putin, in quello che ancora oggi viene considerato come il punto più alto dei rapporti fra Mosca e i Paesi occidentali. Nell’occasione venne firmata la ‘Dichiarazione di Roma’ che, per molti osservatori, sanciva di fatto la fine della Guerra fredda e apriva le porte a un possibile futuro ingresso di Mosca nella Nato.

Nacque un Consiglio a venti, composto dai paesi dell’Alleanza e dalla Russia, per discutere e adottare decisioni su base paritaria su vari temi, dalla lotta al terrorismo alla non proliferazione delle armi di distruzione di massa, fino alla cooperazione militare e alle operazioni di salvataggio in mare.La solidità del rapporto con gli Stati Uniti, più spiccata rispetto a quella di molti membri fondatori dell’Ue, è stata un altro dei capisaldi della politica estera di Berlusconi. Nel corso degli anni il Cavaliere instaura una profonda amicizia con il presidente repubblicano George W. Bush, sostenendo gli interventi militari in Iraq ed Afghanistan. Fra i momenti iconici l’incontro a Camp David nel 2002, dove Berlusconi, parlando in inglese, spiega di considerare la bandiera degli Stati Uniti “non solo il vessillo di un Paese”, ma “un messaggio universale di libertà e democrazia”.

Berlusconi ha sempre puntato molto sui rapporti personali con gli altri leader. Su tutti, al di fuori del mondo occidentale, Vladimir Putin e Muammar Gheddafi. Quello con l’attuale presidente russo risale al G8 di Genova del luglio 2001. Il feeling è immediato. Da qui parte un’amicizia ventennale fatta di decine di incontri e anche di vacanze trascorse insieme, in Russia come in Sardegna, nella villa di Berlusconi a Porto Cervo. In una di queste occasioni il leader di Forza Italia incappa in una delle sue famose gaffe, mimando con le mani il gesto del mitra nei confronti di una giornalista che aveva fatto a Putin domande sul suo divorzio e sulla relazione con l’ex ginnasta campionessa olimpica russa Alina Kabayeva.Quanto a Gheddafi, quello con il leader libico è stato un altro sodalizio storico di Berlusconi. Celebre la visita a Roma del giugno 2009, quando nel parco di Villa Pamphili vengono allestite tende berbere per accoglierlo. Un anno prima a Bengasi i due firmano uno storico trattato di amicizia e cooperazione che aveva l’intenzione di chiudere le ferite dell’occupazione coloniale italiana del Paese. Quando nel 2011 c’è l’intervento militare internazionale in Libia Berlusconi, che ai tempi era presidente del Consiglio, cerca fino all’ultimo di evitare l’escalation, prima di accodarsi agli Alleati occidentali dopo una telefonata con l’allora presidente americano Barack Obama.Nel corso della sua carriera Berlusconi ha collezionato anche una serie di famose gaffe con politici internazionali.

La più celebre nel 2003 al Parlamento Ue, dove in risposta a un duro intervento dell’allora capogruppo dei socialisti tedesco Martin Schulz risponde che lo avrebbe proposto “per il ruolo di Kapò” in un film sui campi di concentramento nazisti che si stava girando in Italia. Nel 2002, in occasione di un vertice europeo a Caceres, in Spagna, mima il gesto delle corna durante la foto ufficiale, mentre nel 2008, durante un vertice italo-tedesco, finge di nascondersi con una spaesata Angela Merkel per poi farle ‘Cucù’.

La cancelliera è stata protagonista anche di un altro episodio, quando in un vertice Nato nel 2009 in Germania il Cavaliere scende dalla macchina con il cellulare all’orecchio facendole segno che l’avrebbe salutata al termine della telefonata. Restano alla storia anche le frasi su Barack Obama “bello, giovane e abbronzato” e il “ti ho dato la tua donna” che avrebbe bisbigliato all’allora presidente francese Nicolas Sarkozy riferendosi alla moglie italiana Carla Bruni.Dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina, nonostante non ricopra da anni incarichi di governo, Berlusconi è tornato alla ribalta in campo internazionale per le sue parole su Putin e Volodymyr Zelensky. In un audio ottenuto da LaPresse, il Cavaliere racconta di aver “riallacciato i rapporti con il presidente Putin” e di uno scambio di bottiglie di Vodka e Lambrusco. Quanto al presidente ucraino Zelensky, “non sarei mai andato a parlare con lui. Giudico molto negativamente il comportamento di questo signore”. Parole che successivamente Berlusconi ha precisato, spiegando di non avere una posizione sul conflitto diversa da quella del governo italiano e dell’Unione europea e spiegando che – a suo dire – era necessario “un intervento forte” da parte di Occidente e Usa per trovare una exit strategy al conflitto. Un ritorno allo ‘spirito’ di Pratica di Mare, il grande sogno cullato per anni da Berlusconi e che appare ora sempre più lontano.

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