Il ministro al summit del consiglio Affari Interni: "No contrari a Patto ma servono correzioni"

Intervento del ministro dell’Interno Piantedosi al Consiglio Interni Ue a Lussemburgo. “La posizione che intendiamo assumere oggi è sicuramente una posizione di responsabilità, ma di responsabilità che dobbiamo avere anche verso i cittadini italiani e verso anche tutti i cittadini europei ai quali non possiamo proporre una riforma che sarebbe destinata nei fatti a fallire”, ha detto il ministro che ha poi continuato: “Quindi nei termini in cui ci sono state presentate le ultime proposte negoziali, riteniamo che insomma ci siano ancora molte cose da fare”.

No contrari a Patto ma servono correzioni

“Io non voglio esprimere sin da subito una posizione radicalmente e nettamente contraria, però dobbiamo immaginare su alcuni punti la possibilità di negoziare ancora su un sistema europeo sostenibile da attuare gradualmente, partendo ad esempio da una capacità adeguata ragionevole che potremmo quantificare ad esempio in 20.000 posti con un moltiplicatore al massimo di due”, ha detto Piantedosi.

Sul “tetto annuale di capacità adeguata riterremo sufficiente la mera notifica per sospendere le procedure di frontiera obbligatoria – ha aggiunto -. Riteniamo inoltre necessaria la maggiore flessibilità sull’applicazione del principio del paese terzo sicuro, eliminando l’obbligo di verificare la sussistenza della connessione. Sui termini di responsabilità, devo chiedere che quelli legati al primo ingresso illegale debba provvedere per i casi Sar 12 mesi e non quegli altri più lunghi che sono stati proposti. In tutto questo continuiamo a nutrire forti dubbi sul funzionamento pratico del sistema di ricollocazione, incluse le compensazioni finanziarie, visto che finora non hanno funzionato. Infine, sarebbe essenziale prevedere una clausola di revisione del sistema dopo un anno dall’applicazione, proprio per vedere se il sistema può funzionare o meno. Senza queste possibilità di rifinitura del testo ci risulterebbe molto difficile accettare un testo che apparirebbe a noi, e come dicevo nella responsabilità che abbiamo perso i nostri cittadini e i cittadini europei, una forzatura della quale francamente non capiremmo le ragioni se proposte nei termini in cui è stato proposto”.

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