Il nome del presidente della regione non riceverebbe il favore di parte della maggioranza, a partire dalla Lega. Il governatore: "No a polemiche stile derby"

Anche se ieri, nella sua informativa davanti alle Camere, il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci ha preso tempo dicendo che “non è all’ordine del giorno” la nomina di un commissario per la ricostruzione dell’Emilia-Romagna dopo le alluvioni, il tema di chi potrebbe ricoprire quel ruolo è già causa di scontro politico. Il nome del governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini – viene riferito da fonti di maggioranza – non riceverebbe il favore di una parte della coalizione di governo, a partire dalla Lega. Il coinvolgimento di altre regioni (una delle quali, le Marche, guidata da FdI), potrebbe aprire la strada a un commissario terzo rispetto ai governatori – è il ragionamento riportato dalle fonti – a un ‘tecnico’ il cui nome resta però tutto da individuare. “Noi non abbiamo pregiudizi, veti né antipatie nei confronti di nessuno”, assicura il leader del Carroccio Matteo Salvini, auspicando però che il commissario “arrivi il prima possibile”. 

Bonaccini: “No a polemiche stile derby”

“Voglio stare fuori da questa disputa da derby, che non deve diventare uno scontro politico, perché in questo momento il nostro pensiero deve andare solo a dare una mano per uscire da questa situazione il prima possibile”, ha detto lo stesso Bonaccini ospite di ‘Forrest’ su Rai Radio1. “Mi interessa di più il destino dei romagnoli“, ha aggiunto Bonaccini, “credo che i miei colleghi presidenti di Regione, che mi hanno tutti scritto o chiamato per dare una mano, stabiliscano il principio di chi conosce bene il territorio e può dare una mano anche quando ci sarà da ricostruire. Credo si possa dire che c’è un’esperienza da tutti riconosciuta come positiva, che è stata quella della ricostruzione dal terremoto”.

Calenda: “Grave errore non nominare Bonaccini commissario”

All’attacco della parte di maggioranza che non vorrebbe Bonaccini come commissario anche il leader di Azione, Carlo Calenda. “Stefano Bonaccini ha collaborato lealmente e senza fare polemiche con il Governo, conosce il territorio, ha dimestichezza con la pubblica amministrazione dei comuni coinvolti nell’alluvione. Non nominarlo Commissario sarebbe un grave errore da parte di Giorgia Meloni“, ha scritto su Twitter. 

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