Domani la premier incontrerà i leader delle opposizioni cercando un punto d'incontro sulla scrittura delle regole

“Ci confronteremo sui temi e porteremo una posizione ma la convocazione non sia un modo per distrarre l’attenzione sui temi che interessano le persone e le necessità del Paese: lavoro, sanità, Pnrr”. Sono queste le riflessioni che emergono dai primi interventi nel corso della riunione della segreteria del Pd convocata da Elly Schlein in vista dell’incontro di domani con Giorgia Meloni sulle Riforme. 

Martedì il governo ascolterà dunque le proposte delle opposizioni cercando un punto d’incontro, nella convinzione che tutti debbano partecipare alla scrittura delle regole, ma poi andrà avanti. Lo ha spiegato il vicepremier Antonio Tajani, giudicando un eventuale “Aventino” un errore: “La ricetta migliore bisogna trovarla insieme, maggioranza e opposizione”, premette, ma “basta con governi non eletti. Le Riforme sono parte del nostro programma. Se l’opposizione dice no, andremo avanti, poi ci saranno i referendum e decideranno i cittadini”. Sul tavolo ci sarà il presidenzialismo, punto al primo posto nel programma elettorale del centrodestra sulle Riforme. E secondo Tajani “forse il premierato potrebbe essere la soluzione più gradita dalla maggioranza delle forze in Parlamento”. La premier Giorgia Meloni farà una prima ricognizione con i leader delle opposizioni. Ma anche le Regioni chiedono con forza una convocazione. Massimiliano Fedriga, a nome della Conferenza della Regioni, ha scritto alla premier Meloni avvertendo che “per affrontare al meglio le straordinarie sfide che attendono il Paese”, sarà necessario “il contributo di tutti gli enti costitutivi la Repubblica”. 

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