L'ex ministro esce dal partito dopo l'elezione di Schlein alla segreteria

Dopo la vittoria di Elly Schlein alle primarie Pd, nel partito arrivano le prime defezioni, tra queste quella dell’ex ministro Fioroni. “Io queste dichiarazioni le ho fatte sabato, ho sempre detto: me ne andrò quando mi cacciano. Il fatto che la Schlein abbia accusato Bonaccini di aver fatto persino una manifestazione ‘persino con Fioroni’, ha reso evidente uno stato di progressiva emarginazione dei popolari e dell’area cattolico-democratica all’interno del Pd. Quando uno percepisce di essere ospite sgradito deve prendere atto. La nuova segretaria ha in testa un partito di sinistra-sinistra, mentre io avevo fondato un partito di centrosinistra. La scelta della Schlein di fare un partito di sinistra è legittima, ma l’astensionismo dimostra che c’è bisogno di cambiamento non del leader, ma della politica” ha detto Giuseppe Fioroni ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” condotta da Gianluca Fabi e Roberta Feliziani su Radio Cusano Campus. “Non è sufficiente avere il leader per vincere, bisogna tornare ad una politica con la P maiuscola. Se non si crede in qualcosa, se non si condividono un progetto e una visione della società, non si riesce poi a generare identità e appartenenza. Ora ho avviato un percorso di formazione di un network di democratici popolari e cristiani. Un’area che consenta di raggruppare tutti coloro che vengono dalla comune tradizione del popolarismo e che si sono sentiti progressivamente emarginati o esclusi dalle varie formazioni politiche sia di sinistra che di destra. Vogliamo radicare nel territorio i nostri valori, le nostre tradizioni, la nostra cultura trasmettendola anche alle nuove generazioni” ha aggiunto. “Se mi chiamassero Iv e Azione? Noi ci siamo dati un impegno di realizzare questa cosa, non stiamo cercando né una nuova tessera né di fare un nuovo partito, per ora pensiamo a noi stessi”, ha spiegato Fioroni.

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