La presidente del Consiglio ospite di Bruno Vespa: "L'unico modo per affrontare la materia è fermare le partenze"

Dopo la strage di migranti di ieri nel Crotonese, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha mandato una lettera alle istituzioni europee chiedendo di “agire subito” sul tema. A dirlo è stata la stessa Meloni, ospite di Bruno Vespa nella trasmissione ‘Cinque minuti’ su Rai1. “L’unico modo per affrontare seriamente, con umanità, questa materia è fermare le partenze e su questo sì serve un’Europa che oltre a dichiarare la sua disponibilità agisca e in fretta ed è la ragione per la quale oggi stesso ho inviato una lettera al Consiglio europeo e alla Commissione europea per chiedere che venga immediatamente reso concreto quello che abbiamo discusso all’ultimo Consiglio europeo”, ha dichiarato la premier, ribadendo anche il suo “cordoglio per una tragedia che non può lasciare nessuno indifferente“. 

Respinte però le accuse sul fatto che il naufragio sarebbe una conseguenza del decreto governativo che ha imposto regole severe per i salvataggi in mare delle ong. “Credo che quello che è accaduto dimostri quello che diciamo da sempre perché tra le tante falsità che ho sentito in queste ore c’è quella secondo la quale queste persone sarebbero naufragate a causa dei provvedimenti del governo sulle Ong: solo che quella tratta non è coperta dalle organizzazioni non governative e questo dimostra, banalmente, che il punto è che più gente parte più gente rischia di morire“, ha detto Meloni.

Sull’Ucraina: “Italia non cambia posizione da un giorno all’altro”

Nell’intervista di Vespa a Meloni, è stato trattato anche il tema della guerra in Ucraina. La presidente del Consiglio ha ribadito il sostegno a Kiev: “È una illusione pensare che se noi non sostenessimo gli ucraini avremmo la pace. Non avremmo la pace ma un’invasione, e quell’invasione porterebbe la guerra più vicina a casa nostra. Dopodiché sento anche dice ‘qui non abbiamo i soldi per gli italiani e spendiamo invece i soldi in armi’: anche questa è una bufala”. “Noi non spendiamo soldi per comprare armi che mandiamo agli ucraini, noi abbiamo già delle armi che riteniamo oggi fortunatamente di non dover utilizzare, quindi non c’è niente che stiamo togliendo agli italiani per allontanare una guerra che potrebbe riguardare anche gli italiani“, ha precisato. 

Ha poi spiegato che il ruolo dell’Italia nel conflitto non si limita solo all’assistenza militare: “Sono fiera anche del fatto che quello che abbiamo fatto per gli ucraini riguarda anche la popolazione civile, nessuno dice che noi in Ucraina abbiamo portato i generatori elettrici perché c’è gente che rischia di morire di freddo che non ha la luce: bambini, famiglie, persone normali aggredite con missili che bombardano le infrastrutture strategiche per piegare la popolazione, col freddo, la fame e il buio. Sono fiera e credo che anche gli italiani dovrebbero esserlo”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata