Lo ha annunciato il presidente del Partito popolare europeo, Manfred Weber: "Il supporto a Kiev non è facoltativo"
“A seguito delle osservazioni di Silvio Berlusconi sull’Ucraina abbiamo deciso di annullare le nostre giornate di studio a Napoli. Il supporto per l’Ucraina non è facoltativo. Antonio Tajani e Forza Italia hanno il nostro pieno supporto. Proseguiamo la collaborazione con il governo italiano sui temi dell’Ue”. Così il presidente del Partito popolare europeo, Manfred Weber, su Twitter.
Following the remarks by Silvio Berlusconi on Ukraine we decided to cancel our study days in Naples. Support for Ukraine is not optional. @Antonio_Tajani and @forza_italia in @EPPGroup have our full support. We continue the cooperation with the Italian government on EU topics.
— Manfred Weber (@ManfredWeber) February 17, 2023
Dopo le parole di Berlusconi contro il presidente ucraino Zelensky, molte delegazioni del Ppe, soprattutto del Nord ed Est Europa, hanno minacciato di boicottare le giornate di studio del partito in programma il prossimo giugno a Napoli se dovesse essere presente Berlusconi.
Berlusconi: “Criticato perché lavoro per pace, tema sia a riunione Ppe”
“Con il mondo sull’orlo di una guerra nucleare tra Russia e i Paesi della Nato, io vengo criticato perché sto chiedendo che insieme ai sostegni per l’Ucraina, da sempre condivisi e votati da Forza Italia, si apra immediatamente un tavolo per arrivare alla pace. Questo è un dovere per un partito come il PPE. Ritengo che il tema non sia più rinviabile e chiedo che venga messo subito all’ordine del giorno nelle riunioni del PPE”. Lo scrive su Facebook il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi.
Tajani: “Non condivido decisione Weber, Berlusconi è FI”
“Berlusconi è Forza Italia. Forza Italia è Berlusconi. Non condivido perciò la decisione di rinviare la riunione di Napoli. Anche perché Berlusconi e Forza Italia hanno sempre votato come il Ppe sull’Ucraina come dimostrano gli atti del PE”. Lo scrive su Twitter il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani replicando alla decisione del Ppe di annullare il vertice di Napoli dopo le parole del cavaliere su Volodymyr Zelensky.
FI: “Inaccettabile che Weber intervenga su vita interna partito”
“Le parole di Manfred Weber sorprendono e le respingiamo con energia e determinazione. Forza Italia non ha mai lasciato alcun margine di ambiguità sulla crisi ucraina – come tra l’altro egli stesso riconosce – e il presidente Silvio Berlusconi ha chiarito a più riprese, e ancora pochi giorni fa a seguito proprio di una dichiarazione del Ppe, che non ha mai inteso venir meno all’impegno preso nel sostenere l’Ucraina, quindi non deviando in alcun modo dalla linea del partito. Dentro Forza Italia esiste una sola linea e respingiamo – come abbiamo sempre fatto – ogni maldestro tentativo di dividerci. Ci auguriamo, innanzitutto come italiani, il chiarimento del malinteso e un ravvedimento di Manfred Weber, al quale chiediamo di non intervenire più. Il tema non è unicamente l’annullamento degli ‘Study days’, facendo un torto non solo a un partito ma ad un Paese, l’Italia, ma anche la volontà di entrare nella vita interna di un partito, imponendo o escludendo i leader dello stesso. Questo è inaccettabile. Gli ‘Study days’ sono una scusa”. Lo dichiarano i presidenti dei gruppi parlamentari di Forza Italia di Senato e Camera, Licia Ronzulli e Alessandro Cattaneo.
Fonti Ppe: “Stop a convegno per rischio flop e timore dichiarazioni Cav”
Sulla decisione dei vertici del Ppe di annullare il convegno previsto a Napoli per giugno, a cui avrebbero dovuto partecipare anche la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e la presidente dell’Eurocamera, Roberta Metsola, “so che hanno provato a chiedere a Berlusconi di non intervenire, ma col rischio di ulteriori dichiarazioni da qui a giugno e di fare un flop con la partecipazione di pochi eurodeputati” è stato deciso di cancellarlo. Lo riferisce a LaPresse una fonte del Ppe, parlando della decisione del Partito popolare di annullare l’evento di giugno a Napoli dopo le dichiarazioni di Silvio Berlusconi contro il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Al momento non è previsto un suo spostamento in un altro paese. Ci sarà invece una riunione di gruppo ristretta a metà aprile a Varsavia, luogo scelto per l’avvicinarsi delle elezioni in Polonia, solo con i membri del Bureau.
Quanto all’eventualità da parte del Ppe di sanzionare Silvio Berlusconi, menzionata anche alla plenaria del Parlamento europeo dal vicepresidente gruppo S&D, Pedro Marques, non esiste questa possibilità, come non esiste quella per un cittadino di iscriversi al Ppe, perché questo è di fatto una federazione dei partiti nazionali. Così una fonte del Ppe a LaPresse. “Non c’è un’espulsione ad personam” per un membro di un partito che fa parte del Ppe, a meno che questi non sia un europarlamentare o ricopra una carica all’interno del Partito popolare, cosa che non vale per l’ex premier italiano.
“Tajani e Weber si sono sentiti spesso negli ultimi giorni ma sembra che questo ultimo step non sia stato concordato”. Lo riferisce a LaPresse una fonte del Ppe, parlando della decisione del Ppe di annullare l’evento di giugno a Napoli dopo le dichiarazioni di Silvio Berlusconi contro il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. In ogni caso, aggiunge la fonte, sia il ministro Antonio Tajani, che del Ppe è anche vicepresidente, che il presidente del partito, Manfred Weber, saranno alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco questo fine settimana ed è probabile che si chiariscano sulla decisione presa dai vertici dei popolari. Tajani ha dichiarato di “non condividere la decisione di rinviare la riunione di Napoli, anche perché Berlusconi e Forza Italia hanno sempre votato come il Ppe sull’Ucraina come dimostrano gli atti del Parlamento europeo”.
La rivolta all’interno della famiglia dei Popolari europei contro le parole di Berlusconi su Zelensky è iniziata martedì a Strasburgo nella riunione della presidenza del Ppe con i capidelegazione a margine della plenaria del Parlamento europeo, in cui le delegazioni di vari paesi, Polonia in testa, hanno cominciato a esprimere “giudizi molto forti” verso la delegazione italiana, continua la fonte. Il capodelegazione di Forza Italia al Parlamento europeo, Fulvio Martusciello, ha risposto che quello che fa fede sono gli atti parlamentari a sostegno dell’Ucraina sostenuti anche da Silvio Berlusconi. Mentre il giorno prima nella consueta riunione del gruppo a inizio plenaria nessuno aveva fatto cenno alle dichiarazioni di Berlusconi rilasciate la domenica prima.
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