Il ministro della Difesa a Palermo ha incontrato i carabinieri del Ros

L’arresto di Messina Denaroè un simbolo e noi abbiamo bisogno di simboli anche per darci forza, ma il lavoro più importante è quello dei Carabinieri che lavorano tutti i giorni per contrastare la criminalità organizzata. Il loro lavoro non ha simboli, non ha sempre una vittoria quotidiana, ma continua a essere fatto in silenzio per raggiungere il risultato della sconfitta delle organizzazioni criminali.” Così il ministro della Difesa Guido Crosetto oggi a Palermo, dove ha incontrato i Carabinieri del ROS, del Comando provinciale di Palermo e di Trapani. Gli uomini e le donne che la scorsa settimana hanno arrestato il boss (ormai ex) latitante Matteo Messina DenaroNel frattempo ieri è stato arrestato anche Andrea Bonafede, l’uomo di cui Messina Denaro utilizzava l’alias.

L’incontro si è svolto presso il Comando Legione Carabinieri ‘Sicilia’, alla presenza del Prefetto Maria Teresa Cucinotta, del Comandante Interregionale “Culquaber”, Generale di Corpo d’Armata Riccardo Galletta, del Comandante del ROS (Raggruppamento Operativo Speciale), Generale di Divisione Pasquale Angelosanto, e del Comandante della Legione Sicilia, Generale di Divisione Rosario Castello, dei Comandanti Provinciali di Palermo e Trapani, Gen. Giuseppe B. De Liso e Col. Fabio Bottino.

Richiamando l’insegnamento del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, il Ministro ha sottolineato come il lavoro di ogni singolo Carabiniere faccia parte di un insieme che costruisce ogni giorno lo Stato e che opera per il bene della collettività. Nel suo intervento Crosetto ha anche stigmatizzato le critiche giunte in seguito all’arresto del superlatitante. “Critiche” ha detto “che hanno cercato di sporcare il lavoro di persone che hanno dedicato la loro vita alla giustizia e alla lotta alla criminalità”.

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