La senatrice a vita in Senato per il voto sul ddl sui viaggi della memoria (approvato all'unanimità): "Si va là come in un santuario"

La senatrice a vita Liliana Segre è intervenuta al Senato in occasione del voto sul ddl sui viaggi della memoria, che è stato approvato all’unanimità. Segre è stata accolta da un lungo applauso dell’Aula. “Ad Auschwitz non si fa la gita, si va silenziosi come quando il 2 novembre come qualche famiglia affezionata ai suoi morti va al cimitero. Così si deve andare ad Auschwitz”. Lo ha detto la senatrice a vita Liliana Segre, nel suo intervento al Senato in occasione del voto sul ddl per i viaggi della memoria. “Quando sento parlare di ‘gita ad Auschwitz’, e l’ho sentito molte volte in questi anni, io prego, imploro la preside o l’insegnante: ‘No, andate a Lucca, a Gallipoli, in montagna, vedete una cosa meravigliosa ma non Auschwitz. Ad Auschwitz non si fa la gita, si va come in un santuario”, ha aggiunto Segre. 

“Io non ho mai trovato le parole per descrivere Auschwitz, non ci sono nell’alfabeto e nei vocabolari di di tutta Europa” ha aggiunto Segre, raccontando di aver visto in televisione un gruppo di studenti olandesi “andare in gita” nel campo di concentramento nazista e attraversare il cancello “con un grande gelato e la musica alle orecchie”. Di fronte a quell’immagine “che osa ho dovuto pensare? Che 6 milioni di morti erano morti invano”, ha detto Segre, che poi ha ribadito: “Ad Auschwitz non si va in gita, si va in silenzio, avendo un vestito senza senza volpi e non avendo fatto la colazione del mattino. Non si va in gita, si va come in santuario, anche laicamente, a testa bassa e cercando di ricordare per non dimenticare la Shoah”.

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