Il candidato alla segreteria dem spiega: "Mi affiancherà la vicepresidente del Parlamento europeo: una giovane donna del Sud"

Stefano Bonaccini, candidato alla segreteria del Pd, annuncia il ticket con Pina Picierno. “E’ vicepresidente del Parlamento europeo, una donna giovane, del Sud, e ha preso i voti mettendoci la faccia quando si è candidata alle Europee. E al pari di tanti altri e altre, è una figura che può fare bene nel Pd. Mi affiancherà in questa sfida, come tanti altri e altre”, ha dichiarato il governatore dell’Emilia Romagna a Rainews 24. 

“Noi dobbiamo tornare a essere baricentro del centrosinistra,  e tra un paio di anni dobbiamo tornare al governo del Paese”, ha aggiunto il candidato alle primarie del Partito democratico, assieme a Elly Shlein e Paola De Micheli. 

“A chi mi chiede dell’identità del Pd, del significato di essere di sinistra, dei nostri valori fondanti io rispondo sempre che il diritto alla salute, insieme a quello all’istruzione, per tutti i cittadini senza distinzione di ceto sociale, reddito, territorio di residenza e provenienza è il primo pilastro”. Così il candidato alla segreteria del Pd, Stefano Bonaccini, illustrando in diretta Facebook i punti cardine del suo programma in tema di sanità. “Un diritto universale davanti al quale non può esserci distinzione tra ricco e povero”, aggiunge.Per il presidente della Regione Emilia-Romagna “la pandemia ci ha ricordato il valore essenziale della sanità pubblica e universalistica: per troppi anni la politica aveva disinvestito su questo servizio cruciale. Lo abbiamo visto rispetto al troppo personale mancante, ai servizi territoriali troppo fragili rispetto alla rete ospedaliera, alla difficoltà che registriamo oggi a chiudere a pareggio i bilanci delle aziende sanitarie e, di converso, a recuperare le lunghe lista d’attesa che si sono accumulate rispetto alle visite specialistiche e alla chirurgia”.

Per Bonaccini, “il primo problema è il sottofinanziamento del servizio sanitario nazionale”. “L’obiettivo che ci eravamo dati durante la pandemia, anche grazie ai 20 miliardi stanziati dal PNRR per la sanità, era quello di portare la spesa sanitaria oltre il 7% del PIL. Da quest’anno invece riprenderemo ad allontanarci da quel traguardo. Si torna al vecchio insomma”. Riguardo ai livelli essenziali di assistenza, “considero inaccettabile che un cittadino di Bolzano e di Palermo non abbiano lo stesso diritto a curarsi. Nella distribuzione delle risorse, quest’anno per la prima volta le Regioni si sono accordate per iniziare a considerare di più alcuni fattori come la deprivazione sociale o la mortalità”. “Per il Sud ci sono le risorse del ‘PON Salute’, di cui il ministro Schillaci non ha più parlato: viceversa, vanno impiegate e impiegate bene, per abbattere le disuguaglianze”. Quindi Bonaccini ha sottolineato l’importanza della formazione e del reclutamento di medici, infermieri e operatori “adottando misure shock” come il superare il numero chiuso nelle facoltà di Medicina.

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