È ripresa a singhiozzo la seduta odierna della commissione Bilancio della Camera, chiamata a esaminare gli emendamenti alla legge di bilancio. La novità del giorno è l’ipotesi di una cancellazione della norma che fissa a 60 euro la soglia al di sotto della quale gli esercenti possono rifiutare i pagamenti elettronici. Indiscrezioni che potrebbero essere confermate dal secondo pacchetto di emendamenti del governo che potrebbe arrivare a breve per poi essere illustrato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.
Le opposizioni protestano su due fronti: chiedono che il ministro arrivi prima in commissione, così da chiarire subito le intenzioni dell’esecutivo; poi lamentano che molti emendamenti del governo ricalcherebbero quelli già presentati dalle stesse forze di minoranza, e chiedono quindi di votare questi ultimi. Ad esempio l’eventuale azzerramento della norma sul Pos potrebbe essere votata già come emendamento dell’opposizione, senza bisogno di una proposta di modifica che arrivi dal Mef. Per via di queste protese la seduta è stata presto sospesa e si è riunito l’Ufficio di presidenza. Da pochi minuti è ripresa con l’accantonamento proprio degli emendamenti sul Pos.
In tarda serata lo stallo, con Iv Avs e Pd che lasciano la seduta. “Sono sette volte che cambiano l’orario. Avevano promesso che avrebbero dato il terzo pacchetto di emendamenti e che il ministro veniva dopo almeno due ore per darci la possibilità di vederli e discuterli. Ora il pacchetto degli emendamenti non c’è. Abbiamo abbandonato i lavori perché non esiste che si tratti così il parlamento. Verrebbe il ministro a fare il solito comizio sulla manovra. È inaudito. È assurdo”. Così la capogruppo del Pd alla Camera, Debora Serracchiani, abbandonando la commissione Bilancio. Poi l’opposizione è rientrata all’arrivo di Giorgetti.