Lo ha detto Roberto Pella, deputato di Forza Italia e relatore della manovra, a 24 Mattino su Radio 24

Torna lo scontro sul tema della soglia per l’uso del Pos, inserita in manovra. “L’abbassamento della soglia a 30 euro per l’utilizzo del POS è un’ipotesi allo studio, la stessa presidente Meloni aveva parlato a noi relatori e ai capigruppo, di questa trattativa che lei stessa ha portato avanti con l’Europa, la possibilità di scendere ci è stata richiesta”. Lo ha detto Roberto Pella, deputato di Forza Italia e relatore della manovra, a 24 Mattino su Radio 24.

Fratoianni: “Si strizza l’occhio agli evasori”

“C’è poco da fare, questa manovra strizza l’occhio agli evasori, perché se in un Paese come il nostro aumenti il tetto del contante, intervieni per limitare l’uso del pos e della moneta elettronica, questo è il messaggio che lanci. L’idea che questa destra propaganda e cioè che l’evasione fiscale c’è perché le tasse sono troppo alte è assolutamente insopportabile: è un falso clamoroso, il peso fiscale in questo Paese è distribuito in modo iniquo. Le tasse sono alte per la stragrande maggioranza dei cittadini che le pagano fino all’ultimo centesimo e sono troppo basse per le grandi ricchezze, questa è la verità”. Lo afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra dai microfoni di Rai3 nel corso dì Agorà. “La legge Fornero è un disastro sociale, io penso – prosegue il leader di SI – che vada superata. Bisogna intervenire per ridurre l’età pensionabile ma occorre intervenire anche perché in prospettiva bisogna costruire una pensione solida per i giovani, che con una vita lavorativa discontinua, con salari poverissimi, con una condizione di assoluta precarietà, in pensione non ci andranno mai”. “E allora questa maggioranza che fa? Boccia il salario minimo legale, non interviene in modo deciso sul cuneo fiscale, e laddove interviene lo fa senza utilizzare la principale leva che bisognerebbe usare in un Paese come il nostro malato di diseguaglianze, cioè la redistribuzione – ha aggiunto Nicola Fratoianni -. Trovo poi incredibile che sugli extra profitti accumulati in questo anno dalle aziende energetiche il governo Meloni vada addirittura indietro rispetto all’intervento di Draghi che già era stato del tutto insufficiente”.

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