Il ministro delle Imprese e del Made in Italy in audizione alla Camera spiega le linee programmatiche del suo dicastero

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, è intervenuto in audizione alla X Commissione della Camera, Commissioni riunite Attività produttive di Camera e Senato, spiegando le linee programmatiche del suo dicastero e sulla politica spaziale e aerospaziale del Governo. “Scontiamo anche i ritardi dell’Ue che non è intervenuta tempestivamente quando l’Italia con il precedente governo l’aveva chiesto”, ha detto il ministro secondo cui bisogna “intervenire subito, non si deve perdere tempo prezioso, l’ emergenza è incombente”. Per il momento “una risposta europea ancora non c’è stata, c’è stata solo quella dei singoli Stati”. 

Quadro luci e ombre, a novembre risalito prezzo gas

Per quanto riguarda la situazione attuale, il ministro ha sottolineato che “c’è un quadro economico fatto di luci e ombre”. “Permangono tensioni sui margini delle imprese, il prezzo del gas è risalito a novembre”, ha spiegato Urso aggiungengo che “le imprese potrebbero non giovare sulle dinamiche degli investimenti”.

Serve politica europea contro concorrenza Usa e Asia

Secondo il titolare del ministero dell Imprese e del Made in Italy “serve una politica industriale di livello europeo per fronteggiare la concorrenza asiatica e degli Usa. Le imprese Usa possono contare su un piano strategico di estrema importanza”, “Gli Usa hanno messo in campo una massa monetaria senza precedente, 369 miliardi di dollari per affrontare la emergenza energetica”, ha spiegato ancora Urso.

Siamo in grado di fare politica europea da protagonisti globali

“Con Le Maire abbiamo trovato soluzioni per una filiera spazio europea. Le nostre imprese italiane e francesi e tedesche hanno dato risposte in un trilaterale e bisogna farlo a livello europeo. Ne parlerò la prossima settimana col commissario Breton: siamo in grado di elaborare una politica industriale europea”, ha dichiarato ancora il ministro che ha poi concluso: “Abbiamo la possibilità di essere protagonisti globali. Una politica industriale europea che si basi su una politica energetica comune, e anche e non soltanto su una politica commerciale”. 

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