Non si placa la crisi interna innescata dalle dichiarazioni del titolare della Farnesina sull'invio di armi all'Ucraina. Il Consiglio nazionale ha diffuso un documento in cui è stata ribadita la linea del Movimento sulla risoluzione che sarà votata in senato

Con Roberto Fico, ai primi di luglio dello scorso anno, Luigi Di Maio aveva vestito i panni di mediatore per scongiurare la rottura tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte. Assieme al presidente della Camera aveva raggiunto Marina di Bibbona per parlare col garante, per evitare una scissione nel M5s che sembrava ormai dietro l’angolo. E che, a distanza di quasi un anno, è però di nuovo d’attualità a causa delle posizioni assunte dal ministro degli Esteri. Posizioni criticate stavolta dallo stesso Fico (“subiamo una cosa che secondo me è mistificatrice, ci sentiamo arrabbiati e delusi”), passato nel frattempo da compagno di viaggio ad accusatore, come gran parte del Movimento di marca contiana che – in attesa dell’assemblea congiunta di mercoledì e dell’arrivo nella Capitale di Grillo previsto per il giorno successivo – non si spinge oltre un duro comunicato emesso dal Consiglio nazionale. Nessun provvedimento, nessuna espulsione. Anche perché al Tribunale di Napoli è pendente il reclamo degli attivisti sul nuovo statuto, e perciò resta dietro l’angolo il rischio di ricorsi in caso di mosse avventate.

Insomma, di atti ufficiali da dentro-o-fuori al momento non c’è traccia. Sul tavolo della disputa tra l’ex capo politico e il nuovo corso incarnato dall’ex premier resta una sorta di ‘sfiducia’ formalizzata dal documento diffuso dal Consiglio nazionale del M5s dopo una riunione fiume iniziata ieri, proseguita nella notte, e conclusasi nel primo pomeriggio. Documento in cui si rileva, a proposito delle recenti dichiarazioni di Di Maio riguardanti la linea di politica estera del Movimento, che queste esternazioni “distorcono le chiare posizioni assunte” finora “sempre all’unanimità”. In particolare, si sottolinea che le dichiarazioni circa una presunta volontà del M5S di operare un ‘disallineamento’ dell’Italia rispetto all’Alleanza euro-atlantica e rispetto all’Ue “sono inveritiere e irrispettose della linea di politica estera assunta da questo Consiglio nazionale e dal Movimento, che mai ha posto in discussione la collocazione del nostro Paese nell’ambito di queste tradizionali alleanze”. Non solo, le dichiarazioni del capo della Farnesina, “unitamente a quelle che evocano un clima di incertezza e di allarme in materia di ‘sicurezza nazionale’ e quindi di instabilità del nostro Paese, sono suscettibili di gettare grave discredito sull’intera comunità politica del M5S, senza fondamento alcuno”.

Il Consiglio nazionale, pertanto, “confida che cessino queste esternazioni lesive dell’immagine e della credibilità dell’azione politica del Movimento 5 Stelle”. La linea tracciata dall’organo grillino nei confronti di Di Maio era in parte annunciata, inatteso è arrivato invece l’attacco diretto da parte di Fico che, senza troppi giri di parole, mette nel mirino il ministro del governo Draghi. “Subiamo una cosa che secondo me è mistificatrice. Ci sentiamo un po’ arrabbiati e delusi – è lo sfogo del presidente di Montecitorio -. Non riesco proprio a comprendere perché Di Maio attacchi su delle posizioni rispetto alla Nato e all’Europa che assolutamente nel Movimento non ci sono e di cui non si sta dibattendo. Personalmente mi fa anche un po’ dispiacere, e da un punto di vista capisco che la comunità del Movimento quando c’è un’operazione non aderente alla realtà si deve anche difendere, non sta attaccando, si sta difendendo da questo”. Ecco perché, aggiunge, si sbaglia prospettiva se si parla di uno scontro Conte-Di Maio: “L’unica cosa che c’è è, al massimo, M5s-Di Maio”. Fico non si sbilancia in merito a possibili espulsioni (“non è una cosa di cui voglio parlare”), ma non sembra escludere una scissione: “Se Luigi si sta costruendo qualcos’altro lo vedremo solo vivendo”.

Il fuoco incrociato colpisce Di Maio quando si trova in Lussemburgo per partecipare al Consiglio Affari esteri. Ed è da lì che, attraverso il suo staff, il ministro comunica il suo disappunto per la situazione che ha visto scendere in campo anche il presidente della Camera. “Stupiti e stanchi per gli attacchi che diversi esponenti M5s, titolari anche di importanti cariche istituzionali, oggi hanno rivolto a Di Maio, impegnato in questo momento a rappresentare l’Italia all’importante tavolo europeo del Consiglio Affari esteri, dove si sta discutendo della guerra in Ucraina – si legge nella nota del portavoce -. Il ministro non replicherà a nessuno degli attacchi che sta ricevendo in queste ore. C’è un limite a tutto, ciononostante non si può indebolire il governo italiano davanti al mondo che ci osserva, in una fase così delicata”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata