Le armi a Kiev che spaccano la maggioranza e la bozza della risoluzione da votare domani dopo le comunicazioni di Draghi

Le armi a Kiev che spaccano la maggioranza e la bozza della risoluzione da votare domani dopo le comunicazioni di Draghi
Torino, Mario Draghi in Comune firma il Patto per la città

Si cerca un compromesso che possa essere votato da tutte le forze di maggioranza

 Comincia a prendere forma la risoluzione di maggioranza che dovrà essere votata dopo le comunicazioni in Senato del premier Mario Draghi di martedì, in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 giugno. Nella bozza, però, ancora provvisoria (una nuova riunione Governo-maggioranza è in calendario oggi) è lasciata in bianco la prima voce relativa agli ‘impegni’, quella che riguarda i possibili aiuti umanitari, economici e anche militari a Kiev. Il testo, invece, impegna il Governo a “supportare le domande di adesione all’Ue di Ucraina, Repubblica Moldova e Georgia, in un quadro di rispetto dei criteri di Copenaghen, e favorire il percorso di adesione all’Ue dei Paesi dei Balcani Occidentali”.

 Il testo, impegna poi il Governo a “sostenere una revisione puntuale della governance economica che modifichi radicalmente il Patto di Stabilità e Crescita al fine di favorire gli investimenti e la coesione sociale”; “adoperarsi per la definizione di strumenti fiscali comuni europei e di nuove risorse proprie del bilancio Ue, che non impattino sui bilanci nazionali, per compensare gli squilibri per gli Stati dovuti alle conseguenze economiche della guerra in Ucraina e alle sanzioni alla Russia e rafforzare politiche a favore di famiglie e imprese in difficoltà per gli effetti del conflitto; rendere esecutivi i progetti che sostanzino l’ “autonomia strategica europea” per ridurre le dipendenze dell’Ue in settori cruciali”; “finalizzare le iniziative di RePowerEU che realizzino la diversificazione delle fonti energetiche in Europa e contrastino l’incremento dei prezzi dell’energia; a tale scopo, è prioritario l’utilizzo per tutti i Paesi membri dei fondi ancora disponibili nel Dispositivo di Ripresa e Resilienza, l’aumento significativo degli investimenti sulle rinnovabili, la tutela della coesione sociale nella transizione eco-sostenibile e le riforme del mercato energetico europeo, a partire dall’introduzione di un tetto ai prezzi del gas e dal disaccoppiamento del prezzo dell’energia tra rinnovabili e fonti fossili tradizionali” e “dare seguito al dibattito sulle proposte adottate dalla Conferenza sul Futuro dell’Europa, con l’obiettivo di rafforzare l’azione dell’Unione europea, nel rispetto dei principi di sussidiarietà e proporzionalità, utilizzando tutte le potenzialità degli attuali Trattati, ivi inclusa la possibilità di avviare una procedura di revisione ordinaria, anche attraverso la convocazione di una Convenzione cui partecipino i rappresentanti dei Parlamenti nazionali (articolo 48 del Trattato sull’Unione europea)”.

 

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