Lo spoglio a rilento, ballottaggi a Parma e Catanzaro

 Archiviato il flop dei 5 referendum – dove ha vinto il ‘sì’ ma non si è raggiunto il quorum, avendo votato solo il 20,9% degli aventi diritto – alle 14 di lunedì è iniziato lo spoglio dei voti delle elezioni amministrative. Sebbene i dati siano decisamente ancora parziali, il quadro che emerge vede Palermo, L’Aquila e Genova quasi sicuramente al centrodestra sin dal primo turno. Non servirà un secondo giro anche a Messina, Taranto, Padova e La Spezia. Ballottaggi in vista a Parma e Verona.

Lo spoglio, però, prosegue al rallentatore. Eppure le schede non erano tante: l’affluenza di questo primo turno elettorale – che ha riguardato 971 comuni per un totale di 8.831.743 elettori – è stata del 54,73%. Ancor più bassa rispetto alle precedenti elezioni, quando si era raggiunto il 60,12%.

A Verona, dove sono state scrutinate larga parte delle sezioni, l’ex calciatore Damiano Tommasi, candidato sindaco del centrosinistra, ha raggiunto il 40,12%. Segue Federico Sboarina, appoggiato da una coalizione di centrodestra, al 32,26%. La sfida al ballottaggio sarà tra loro due. Flavio Tosi, ex primo cittadino, al momento è fermo al 23,95%. “Per noi è un risultato storico, soprattutto per una città come Verona. Andiamo avanti con le idee ancora più chiare. Il nostro progetto ha dei valori e chi aderisce ai nostri valori è ben accetto, la nostra coalizione così ampia è stata insieme con questo obiettivo. Ci siamo vicini, bisogna dare l’ultimo colpo d’ala per capire cosa possiamo fare per amministrare questa città”, è stato il commento di Tommasi il quale ha annunciato che, come primo atto da sindaco, dopo il ballottaggio, “parlerei alla squadra per dare un chiaro segnale a una città che ne ha estremamente bisogno”, ha aggiunto dicendosi “convinto che in questi 15 giorni riusciremo a convincere chi ancora ha qualche dubbio”.

Nel capoluogo ligure il sindaco uscente Marco Bucci vola spedito verso la riconferma con il 55,61% delle preferenze. Il diretto sfidante, Ariel Dello Strologo, ha già ammesso la sconfitta: “Ho parlato con Marco Bucci al quale ho fatto i complimenti per quella che probabilmente alla fine sarà una vittoria. Gli ho augurato di fare il meglio per la città nei prossimi 5 anni, e detto che troverà in noi un’opposizione seria che farà il suo lavoro di opposizione ma che non sarà sterile e inutilmente aggressiva”. E Bucci – che ha lamentato anni di “opposizione veramente strumentale” – si è detto “contento” delle parole dell’avversario.

A Palermo, Roberto Lagalla – al 48,3% – vince ma non stravince. Conquistata la poltrona di sindaco, viene raggiunto poco dopo al telefono da Silvio Berlusconi che, riferisce, si è detto “molto compiaciuto” per questa “vittoria direttamente al primo turno”. A Catanzaro i seggi scrutinati sono davvero pochi: alle 22 di stasera solo 10 su 92.

A Padova – dove sono state passate al vaglio 88 sezioni su 206 – al netto di sorprese in corso d’opera, il candidato di centrosinistra Sergio Giordani è saldo al 58,42%. A Parma è Michele Guerra – anche lui sostenuto dal centrosinistra – con il suo 44,07% a tenere testa. Segue a distanza Pietro Vignali, con il 21,54% delle preferenze. Anche qui, come a Verona, si andrà al ballottaggio.

A Lodi – città dove il segretario Pd, Enrico Letta, ha chiuso la campagna elettorale – sembra scegliere il centrosinistra: il 25enne Andrea Furegato ha conquistato il 57,94% delle preferenze (21 le sezioni su 43). Verso la riconferma a sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, appoggiato da Pd e M5s, che al momento registra un 60,74% dei voti. Una giornata fatta di stop and go che ha comunque visto lo sprint in partenza tutto in rosa. Dopo appena venti minuti, Argentera – piccolo comune in provincia di Cuneo – aveva già il suo sindaco, il primo di questa tornata elettorale. Si tratta di Monica Ciaburro che ha preso 63 voti su 64.

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