Il testo impegna il governo a monitorare l'andamento della situazione macroeonomica

 Via libera di Camera e Senato alla risoluzione di maggioranza sul Documento di economia e finanza e sulla Relazione al Parlamento. Il Def, che aggiorna le previsioni di finanza pubblica per il periodo 2022-2025 e definisce le linee principali di politica economica del Paese dei prossimi anni, è stato approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 6 aprile. Dopo le votazioni andate in scena a Montecitorio e Palazzo Madama si apre adesso la strada a nuove misure di sostegno a famiglie e imprese. Misure rese necessarie a causa del peggioramento del quadro economico determinato non più solo dalla pandemia ma anche dalle conseguenze connesse alla guerra in Ucraina come l’aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime. Tutti fattori che porteranno il Mef a varare nei prossimi giorni un nuovo decreto legge che metterà sul tavolo 5-6 miliardi di aiuti che dovrebbero prevedere tra le altre cose una proroga del taglio alle accise su benzina e diesel, nuove misure per l’accoglienza dei profughi ucraini e ulteriori interventi contro il caro-bollette.

Tutti temi inseriti dalle forze di maggioranza nella risoluzione approvata in Parlamento, in cui si impegna il governo a monitorare, in tempo reale, l’andamento della situazione macroeconomica e dei principali indicatori congiunturali al fine di valutare, “qualora si verifichi un peggioramento dello scenario economico conseguente al perdurare degli effetti negativi”, l’applicazione di uno scostamento di bilancio al fine di prevedere “interventi di sostegno, del tutto simili a quelli messi in campo durante l’emergenza pandemica, per le famiglie, i lavoratori e per quella parte del comparto produttivo particolarmente colpita dalle conseguenze della crisi in Ucraina”. Tra gli impegni messi nero su bianco anche quello di rafforzare le politiche di accoglienza nei confronti dei profughi ucraini, e di utilizzare gli spazi derivanti dalla manovra “per nuove iniziative espansive disponendo ulteriori interventi per contenere l’aumento dei prezzi dell’energia nonché mediante la revisione del sistema dei prezzi di riferimento e dei carburanti”. All’esecutivo poi si chiede di proseguire, “in uno spirito di collaborazione con il Parlamento”, nell’iter dei disegni di legge indicati nel Def, attribuendo priorità a quelli contenenti riforme abilitanti per il Pnrr.

La lunga lista di richieste al governo inserita dalla maggioranza nella risoluzione al Def contiene anche uno dei punti su cui si è maggiormente battuto il M5s, ovvero la proroga del termine entro il quale le abitazioni unifamiliari devono concludere i lavori per il Superbonus 110%. Inoltre si impegna l’esecutivo a valutare la possibilità di cessione dei crediti a soggetti diversi da banche, istituti finanziari e assicurazioni consentendo la cessione non solo ad esaurimento del numero delle possibili cessioni attualmente previste, ma anche prima. Infine un capitolo è destinato anche al Patto di Stabilità e Crescita con la richiesta di promuovere una revisione sostanziale del meccanismo che tenga conto delle esigenze di ripresa socio-economica in ciascun stato membro, a partire dal mantenimento dell’attivazione della clausola generale di salvaguardia, ove necessario, anche nel corso del 2023, per consentire di continuare ad adottare le necessarie misure di flessibilità di bilancio finalizzate a ridurre al minimo l’impatto economico e sociale della grave crisi economica.

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