Il leader della Lega chiama il capo dello Stato per complimentarsi "per lo splendido e convincente intervento"

 Il centrodestra è la coalizione uscita più ammaccata dalla partita del Quirinale. A cinque giorni di distanza dalla rielezione di Sergio Mattarella, le scorie sono ancora tante. Al discorso di giuramento del presidente della Repubblica a Montecitorio marca visita il segretario della Lega, Matteo Salvini, appiedato dal Covid, che poi chiama il capo dello Stato per complimentarsi “per lo splendido e convincente intervento”. “Giornata di lavoro come tante altre, tampone di controllo come tanti altri, nessun sintomo di nessun genere, ma risultato positivo. A casa al volo qui a Roma, armato di computer, telefono e pazienza”, scrive su Facebook il leader del Carroccio, che in mattinata ha incontrato al Mise il ministro e numero due del partito, Giancarlo Giorgetti. La Lega – assicura Salvini – non è interessata alla revisione della squadra nell’esecutivo a guida Mario Draghi.

“Noi – sottolinea – siamo al Governo per lavorare. Il Pd si occupi del Pd. Noi vogliamo costruire, lascio a Letta e Conte i ragionamenti partitici”. All’indirizzo del segretario leghista arrivano, intanto, le critiche del co-fondatore del Carroccio, Giuseppe Leoni, che a LaPresse dice senza mezzi termini: “Io penso che Salvini avrà in mente una strategia. Siccome non ne indovina una, speriamo che la strategia sia quella giusta. Mica che affossi…” il partito. E ancora: “I sondaggi sono preoccupanti. La Lega io l’ho fatta con tanti sacrifici, però ormai penso che siamo purtroppo in declino. Bisogna trovare una soluzione per non finire male”. Leoni propone un triumvirato in via Bellerio per ricompattare le fila.

In casa Forza Italia, invece, il leader Silvio Berlusconi definisce “ineccepibile” il discorso del capo dello Stato. “La generosa disponibilità di Sergio Mattarella ad accogliere la nostra richiesta di accettare un secondo mandato – sottolinea – garantisce la necessaria stabilità all’Italia”. Le parole dell’inquilino del Colle hanno convinto pure Salvini. “Anche io, seppur bloccato in casa, ho applaudito convinto il discorso in generale ed alcuni passaggi (come quelli sulla necessità di una profonda riforma della giustizia) in particolare. Oggi – confessa – posso dire di essere orgoglioso e felice di aver offerto il mio contributo, al pari di altri, per la riconferma del presidente Mattarella”.

Insomma, Lega e Forza Italia, le due principali forze di centrodestra nel governo Draghi, sembrano all’unisono almeno sotto questo aspetto. E Fratelli d’Italia? Giorgia Meloni segnala la presenza dei suoi compatti a Montecitorio durante l’intervento di Mattarella e poi si sfoga: “Rispettiamo sempre le istituzioni della Repubblica. Continueremo a batterci affinché sia l’ultimo presidente eletto dal Palazzo. È ora che il popolo scelga la massima carica dello Stato”. Quindi, ai cronisti in Transatlantico la leader di FdI dice di aver condiviso “diversi passaggi” del discorso, inclusa “la bacchettata al governo Draghi per i mancati diritti del Parlamento e segnatamente i diritti delle opposizioni, questo non lo ha detto ma io lo interpreto così. Lo considero una significativa discontinuità con il presidente precedente”. Non finisce qui. La vicepresidente dei senatori azzurri, Licia Ronzulli, assicura che un tentativo di ricomposizione, almeno fra alcuni pezzi del centrodestra, è possibile: “Silvio Berlusconi non ha ancora sentito Giorgia Meloni, ma penso si sentiranno a breve. Per citare Venditti, ci sono grandi amori che fanno il giro e poi ritornano. In politica la parola fine non è mai definitiva”. E il ministro della Pa, Renato Brunetta, si esprime in questi termini: “Un centrodestra a trazione sovranista è un centrodestra che non può esistere. Sogno che Forza Italia torni quella delle origini, con Berlusconi, che sia il baricentro del sistema politico”.

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