La questione del Colle continua a far discutere. Se c'è chi come il segretario del Pd, Enrico Letta, propende per una 'moratoria' sulle trattative, da rimandare dopo il discorso di Capodanno dell'attuale capo dello Stato, Sergio Mattarella

È stato già ribattezzato ‘Patto della lasagna‘ e fa molto discutere. Alla festa di compleanno del dem Goffredo Bettini c’erano Gianni Letta, diversi esponenti del Pd tra cui i ministri Andrea Orlando e Dario Franceschini, ma anche il presidente del M5S, Giuseppe Conte. Sul tavolo, secondo ‘la Repubblica’, le scelte sul Quirinale e si sarebbe parlato anche di prospettive in vista delle elezioni del nuovo capo dello Stato: con l’ipotesi di indirizzare la partita verso un passaggio di Mario Draghi al Colle, sostituito a Palazzo Chigi dall’attuale ministro dell’Economia, Daniele Franco. Fantapolitica? Sta di fatto che la notizia ha fatto molto rumore. Il padrone di casa ed ex europarlamentare dem Bettini sbotta su Facebook: “Gli allocchi, anche politici, ci cascano e nascono dibattiti sul nulla. Anche una festa diventa l’occasione per stringere patti e promesse solenni. Non si comprende che possano esserci relazioni gratuite, disinteressate e empatiche. Che una festa possa essere solo una festa”. E poi chiarisce: “Se voglio dire la mia opinione sui temi politici fondamentali ho tante sedi per farlo a partire dalle mie interviste pubbliche dove da sempre esprimo le mie idee”.

La questione del Colle continua a far discutere. Se c’è chi come il segretario del Pd, Enrico Letta, propende per una ‘moratoria’ sulle trattative, da rimandare dopo il discorso di Capodanno dell’attuale capo dello Stato, Sergio Mattarella, l’ex premier Romano Prodi mette sull’attenti il mondo della politica: “Quando si vota a scrutinio segreto non mancano sorprese, sono sempre tante, io ne sono il massimo esperto”. L’attuale premier possibile futuro capo dello Stato? “Tocca a Draghi decidere se il suo contributo al Paese è migliore da presidente del Consiglio o da Presidente della Repubblica per sette anni. Non è un’alternativa semplice”, continua Prodi. Più netto il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, che sottolinea: “Mario Draghi resti al suo posto, senza di lui cadrebbe il governo: nessuno oggi, se non Draghi, è in grado di guidare un esecutivo di unità nazionale”.

Tornando alla festa bipartisan a casa di Bettini, nelle conversazioni private fra i portavoce del Movimento, montano i malumori per la presenza anche di Conte. Il senatore pentastellato, Primo Di Nicola, su Facebook, ha usato l’iconica immagine di un ‘Patto della lasagna’, definendola però “indigesta”. Un post che ha ravvivato fortemente la discussione, trovando concordi con l’analisi molti parlamentari M5S.


Dal canto suo, il pentastellato Sergio Battelli frena sugli scenari che porterebbero l’attuale premier al Quirinale: “Ogni scossone sarebbe un danno per l’Italia, ecco perché Mario Draghi deve restare a Palazzo Chigi. La sua presenza è fondamentale per portare a termine il Pnrr e rilanciare il Paese”. In casa dem, invece, il governatore dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, trasecola: “Non ho mai visto decidere il nome del presidente della Repubblica con quattro mesi di anticipo. Il totonomi lo fa chi è in difficoltà, per non misurarsi coi problemi degli italiani e con l’agenda del governo. Se oggi discutiamo inutilmente del Quirinale, poi ci occuperemo della legge di bilancio a febbraio, quando sarà già stata approvata da due mesi? È una discussione surreale e al limite dell’irresponsabilità”.

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