Il presidente della Commissione Antimafia parla dei casi di Sanzarello e Malandrino
(LaPresse) Sono due i cosiddetti ‘impresentabili’ alla prossima tornata di amministrative di domenica e lunedì prossimi in Sicilia (con i ballottaggi), individuati dalla commissione parlamentare Antimafia. Si tratta di Sebastiano Sanzarello, candidato alla carica di sindaco del comune di Mistretta, in provincia di Messina, sul quale risulta emesso un decreto che dispone il giudizio in data 29 ottobre 2014 per il reato di concussione consumata in concorso con altri. Il dibattimento, però, è stato rinviato all’udienza del prossimo 28 ottobre. “Segnalo – spiega il presidente dell’Antimafia, Nicola Morra – che la consumazione del reato risulta risalente al periodo 1999-2004. Alla luce di questi rilievi il candidato Sanzarello risulterebbe pertanto violare il codice di Autoregolamentazione”. Il secondo caso riguarda, invece, il candidato consigliere per il comune di Pachino, in provincia di Siracusa, Sebastiano Malandrino, che risulta definitivamente condannato a 2 anni e 5.200 euro di multa per detenzione illecita di sostanze stupefacenti in concorso. Malandrino, dunque, se eletto sarebbe dichiarato incandidabile. “Peraltro, nei confronti dello stesso candidato – sottolinea ancora Morra – è stato emesso decreto che dispone il giudizio per il reato, pluriaggravato, in quanto associato con altri allo scopo di commettere i delitti di cessione di sostanza stupefacente. Dunque, la candidatura del signor Malandrino si pone in violazione anche dell’articolo 1, comma 1, lettera a del Codice di autoregolamentazione”.
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