Il leader del Carroccio in un punto stampa a Roma
Dopo lo ‘strappo’ di ieri in consiglio dei ministri sulla delega fiscale, il leader della Lega Matteo Salvini torna a parlare dei rapporti con l’esecutivo di Mario Draghi, assicurando che “il sostegno della Lega al governo non è in discussione, quando si tratta di tagliare le tasse. Se qualcuno vuole provare, perché ce lo chiede l’Europa, ad aumentarle, soprattutto come su un bene primario come la casa, il nostro sostegno non ci sarà mai”, ha detto il leader del Carroccio in un punto stampa a Roma. “La Lega dentro” al governo – aggiunge – “se vogliono escono Letta e Conte. Perché il Parlamento ha dato la fiducia per abbassare le tasse, non per aumentarle. Siccome ho letto tante interpretazioni, invito tutti a scaricarsi il testo e leggere articolo 7, comma 2, lettere a e b, in cui si parla di patrimoniale e revisione del Catasto. Punto”.
“Io sono in questo governo per ridurre le tasse, non per aumentarle, soprattutto su un bene primario come la casa, di cui 8 italiani su 10 sono proprietari di quella in cui vivono” e “la Lega non darà mai il suo ok a un aumento delle tasse. Partendo da quello che c’è scritto, perché verba volant scripta manent, nella delega fiscale approvata ieri in Cdm, al comma 2 dell’articolo 7, lettere A e B, un aumento possibile delle tasse sulla casa. Ecco perché la Lega non ha votato. Per quale motivo io, durante il Covid, con tante famiglie in difficoltà, devo approvare una norma che mi metta nero su bianco che la tassa sulla casa, sugli immobili e le unità” possa essere tassata di più. “Questa è una patrimoniale su un bene ipertassato, tra i più tassati d’Europa”.
Per Salvini, “basta togliere questi due commi dalla delega fiscale e facciamo un buon servizio non alla Lega, ma al Paese – sottolinea -. Io sono ottimista e quindi conto che il Parlamento rispetti il mandato che ha avuto. Noi abbiamo dato la fiducia al governo Draghi per ridurre le tasse. Lo stesso premier, a Confindustria, ha detto che questo è il momento di ridare soldi agli italiani non di prenderli, quindi non mi basta il fatto che il ministro Franco dica ‘chi ci sarà tra qualche anno vedrà che cosa fare’. Io non dò una delega in bianco perché tra qualche ci sia qualcuno che mi va a fregare”, ha concluso.
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