Il candidato del centrosinistra in vista del ballottaggio: "Mi aspetto il sostegno del leader di Azione"
Nel rush finale per la corsa al Campidoglio a fare la differenza sarà la capacità di intercettare l’elettorato che al primo turno non ha votato per i due candidati che alla fine si sono conquistati il ballottaggio. Lo sanno bene sia Enrico Michetti sia Roberto Gualtieri, tanto che da subito si rivolgono apertamente a chi ha espresso la propria preferenza per Carlo Calenda e Virginia Raggi. Il candidato di centrodestra ha chiuso il primo tempo della partita con un vantaggio di circa 35mila voti rispetto all’ex ministro dell’Economia del governo Conte, ma tra due settimane potenzialmente torneranno appetibili anche gli oltre 430mila voti complessivi raccolti dal leader di Azione e dalla sindaca uscente. Un bacino ampio da cui pescare per conquistarsi la poltrona di palazzo Senatorio.
Gualtieri: “Niente apparentamenti, mi aspetto che Calenda mi sostenga”
Il candidato del centrosinistra annuncia che non sono all’orizzonte apparentamenti, “ma ci rivolgeremo ai romani, agli elettori, a partire da quelli di Calenda e Raggi, per chiedere di votare per noi”. “Non ho ancora sentito Calenda – aggiunge Gualtieri -, ma mi aspetto che sosterrà il candidato progressista, democratico. Sarebbe strano il contrario”. Un’uscita che non è piaciuta particolarmente al leader di Azione: “Gualtieri si aspetta i miei voti? Un modo supponente – la replica -. Io non lo appoggio, e la mia nel caso sarà una dichiarazione di voto a titolo individuale. Ma per farla devono esserci delle condizioni, per esempio non avere 5S in giunta. E su questo mi piacerebbe una bella dichiarazione di Gualtieri che chiarisse questo orizzonte”. Esplicita insomma la richiesta di tagliare i ponti col Movimento per guardare al centro: “Credo che al netto di Roma sia arrivato il momento per il Pd di fare una scelta riformista e abbandonare i 5S al loro destino”.
Michetti al fianco di Giorgia Meloni
Sul fronte opposto l’obiettivo di Michetti è quello di aumentare il vantaggio raccolto al primo turno per aggiudicarsi la partita. “Siamo in testa, abbiamo preso più voti di tutti – ricorda in una conferenza stampa con a fianco la leader di Fdi, Giorgia Meloni -. A chi mi rivolgerò al ballottaggio? Non ho mai parlato male di nessuno e quindi posso rivolgermi a tutti”. Detto, fatto. L’avvocato amministrativista parla così degli stadi di Roma e Lazio (“faremo una corsia preferenziale per entrambe le società, in 100 giorni rilasceremo il pubblico interesse”), tema caro ai tifosi della Capitale, poi annuncia che chiederà un incontro al premier Draghi per la vicenda Alitalia che riguarda “7300 famiglie che avranno difficoltà enormi”.
A chiedere un ultimo sforzo alla coalizione per scongiurare il pericolo sorpasso al fotofinish è però Giorgia Meloni. “Non ho bisogno di ‘accollarmi’ Michetti che è un professionista stimato e un ottimo candidato. Sicuramente può contare su di me ma credo debba poter contare su tutti gli altri del centrodestra. Adesso non è più tempo di giocare, ora bisogna fare campagna elettorale – ricorda -. Serve serrare i ranghi il più possibile adesso che il confronto si polarizza. Tutti quanti devono dare il massimo. Ho chiamato oggi sia Salvini sia Berlusconi per avere questa conferma”.
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