Così il leader della Lega in visita al carcere dopo l'inchiesta sulle presunte violenze da parte degli agenti ai danni di detenuti

(LaPresse) “Mio dovere essere qua a ricordare che chi sbaglia paga, anche se e soprattutto indossa una divisa. Questo non vuol dire però infamare e mettere a rischio la vita di 40mila uomini e donne in divisa della polizia penitenziaria che rendono questo paese più sicuro. La giustizia faccia il suo corso, e se ci sono stati abusi con nomi e cognomi vanno puniti, però non accetto le minacce di morte, gli insulti e gli attacchi che stanno arrivando anche dai clan di camorra”. Così Matteo Salvini, leader della Lega, a margine di una visita nel carcere di Santa Maria Capua Vetere dopo l’inchiesta sulle presunte violenze da parte degli agenti ai danni di detenuti. “Il carcere deve essere un luogo sicuro. Le scuse alle famiglie sono sacrosante e dovute. Che questo disastro serva per nuove assunzioni, per nuove divise, nuove telecamere e per nuovi strumenti di difesa e di dialogo”.

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