Il presidente del Consiglio Mario Draghi interviene al Global Solutions Summit 2021, in videoconferenza, per un confronto con gli altri capi di Stato

Il presidente del Consiglio Mario Draghi interviene al Global Solutions Summit 2021, in videoconferenza, per un confronto con gli altri capi di Stato sulla questione ambientale ribadendo che “la crisi sanitaria ci ha insegnato che è impossibile affrontare i problemi globali con soluzioni interne. Lo stesso vale per le altre sfide determinanti dei nostri tempi: il cambiamento climatico e le disuguaglianze globali. Come quest’anno alla Presidenza del G20, l’Italia è determinata a guidare il cambiamento di paradigma. Il mondo ha bisogno del mondo intero, non di un insieme di singoli stati“.

L’intervento del premier al Summit: pandemia e cambiamento climatico

“La nostra prima priorità è, naturalmente, sconfiggere la pandemia. Questo significa farlo ovunque e non soltanto nei Paesi sviluppati. Garantire che i paesi più poveri abbiano accesso a vaccini efficaci è un imperativo morale”, ha aggiunto il premier. “Finché la pandemia infuria, il virus può subire mutazioni pericolose che possono minare anche la campagna di vaccinazione di maggior successo“. 

Nonostante la centralità della pandemia, però, “la battaglia contro il virus non può distogliere la nostra attenzione dalla lotta al cambiamento climatico – avverte ancora il presidente del Consiglio – . I ghiacci polari si stanno sciogliendo e il livello del mare è in aumento. Il numero di disastri legati al clima segnalati naturali è più che triplicato a partire dagli anni ’60, e questi eventi sono destinati ad intensificarsi nei prossimi decenni. Nei paesi a basso e medio reddito, le calamità naturali arrivano a costare 390 miliardi di dollari all’anno, una cifra sconvolgente. L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che il cambiamento climatico causerà 250.000 morti all’anno tra il 2030 e il 2050″.

Il premier: “Ridurre le emissioni, serve impegno di tutti”

“Impegnarsi a raggiungere obiettivi di riduzione delle emissioni sufficientemente ambiziosi al punto da limitare il surriscaldamento globale non oltre 1,5 gradi” e “raggiungere le emissioni nette pari a zero entro il 2050”, questo uno degli obiettivi di cui ha parlato Draghi al Summit, oltre a “mitigare i potenziali danni associati ai cambiamenti climatici. Dobbiamo rafforzare le nostre misure di contenimento, ad esempio accelerando l’eliminazione graduale del carbone. E dobbiamo garantire vi sia un maggiore afflusso di capitali pubblici e privati verso iniziative legate al clima”.

Il cambiamento climatico “è una una sfida che dobbiamo vincere tutti insieme, anche l’Ue è responsabile per le emissioni, ma certamente serve un impegno di tutti gli attori. Gli Usa hanno aderito a Parigi, penso anche alla Cina, che è una realtà importante in questa fase” e “tutte le sfide di cui discutiamo oggi richiedono un impegno comune perché sono assolutamente fuori dalla nostra portata se non c’è la collaborazione di tutto il mondo”, ha concluso.

 

 

 

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