Così la ministra dell'Interno parlando Lamorgese boccia l'Europa: "Proposte su politiche migratorie non ci soddisfano". Nel 2020 quasi 4mila rimpatri
“La Commissione ha elaborato un pacchetto di misure molto ampio e diversificato. Ma ritengo che le attuali proposte Ue non soddisfa l’Italia“. Così la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, nel corso dell’audizione davanti al Comitato parlamentare di controllo sulla gestione del fenomeno migratorio nell’area Schengen, boccia di fatto l’Europa sul fronte delle migrazioni e delle politiche migratorie.
Secondo la numero uno del Viminale, “serve uno sforzo straordinario dell’Unione europea per rilanciare gli accordi di partnernariato con i paesi terzi, andando incontro alle aspettative dei paesi del nord Africa, per diminuire i flussi migratori e facilitare le attività di rimpatrio intensificando la cooperazione nel campo dello sviluppo economico sostenibile della migrazione legale”. “E’ essenziale che ci siano politiche migratorie strutturate sul piano della cooperazione internazionale con i paesi di origine e di transito dei flussi. In tale ambito c’è una convergenza di opinioni a livello europeo sulla necessità di un rilancio della cooperazione quale snodo strategico per il governo delle migrazioni. Obiettivo che l’Ue può perseguire sotto il profilo della sussidiarietà o, più o meno, dei singoli stati membri”.
I rimpatri: 3.607 nel 2020
“Sui rimpatri europei ci stiamo spendendo molto, ne abbiamo parlato anche con la commissaria Johansson, proprio perché riteniamo che il principio di far partire a livello europeo degli accordi di rimpatrio possa avere una maggiore forza con tutti i paesi“, ha conlcuso Lamoregese che domani sarà in Tunisia roprio per sviluppare un tema di linea dedicata con i tunisini, “in modo da operare insieme per il contrasto del traffico di migranti irregolari”. Nel 2020 sono stati rimpatriate 3.607 persone, nel 2021 circa 1.300″. Lo ha detto la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, nel corso dell’audizione davanti al Comitato parlamentare di controllo sulla gestione del fenomeno migratorio nell’area Schengen. “Chi non ha titolo per restare in Italia deve essere rimpatriato, ma è un provvedimento di non facile attuazione. La procedura è complessa, per questo serve che l’Europa negozi nuovi accordi di rimpatrio e ne sostenga l’attuazione”.
I rapporti con la Libia
“E’ necessario per l’Italia contribuire a rafforzare il processo di stabilizzazione della Libia. Registriamo un aumento dei flussi in questo periodo, quindi è importante che ci sia un rafforzamento di questo storico rapporto bilaterale che unisce i due paesi. Il 19 aprile ho incontrato a Tripoli le massime autorità libiche proprio al fine di rinsaldare la collaborazione bilaterale sul dossier sicurezza e migrazione e devo dire che c’è l’auspicio di una rapida stabilizzazione politica del paese e ho manifestato anche la disponibilità dell’Italia a sostenere progetti di collaborazione a tutto campo e a sollecitare l’Ue a prestare a Tripoli un sostegno efficace”, ha spiegato la ministra.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata