"Non luogo a procedere perché il fatto non sussiste". Sono bastati una manciata di secondi al gup di Catania Nunzio Sarpietro per chiudere la vicenda Gregoretti.
“Non luogo a procedere perché il fatto non sussiste“. Sono bastati una manciata di secondi al gup di Catania Nunzio Sarpietro per chiudere la vicenda Gregoretti. Nessun reato, dunque nessun sequestro di persona per Matteo Salvini. Archiviazione con la formula più piena e la vicenda Gregoretti finisce qui. Non ci sarà dunque processo per l‘ex ministro dell’Interno, come invece è successo un mese fa a Palermo con il rinvio a giudizio per la vicenda Open Arms. “Quando gli italiani mi daranno di nuovo l’occasione di tornare al governo sulla vicenda migranti rifarò le stesse scelte, ho fatto solo il mio dovere nell’interesse degli italiani e del mio paese” ha commentato Salvini appena uscito dall’aula bunker del carcere della Bicocca.
Con un sorriso appena accennato e l’espressione compiaciuta, l’ex ministro dell’Interno ha rimarcato le differenze fra il procedimento di Palermo che lo vedrà alla sbarra a metà settembre “meno approfondito di questo” e quello di Catania che “ha accertato la verità sentendo testimoni e acquisendo migliaia di pagine di documenti”. Ma che soprattutto, nei fatti, ha sdoganato le sue scelte politiche. Tant’è che non ci ha pensato un secondo a ribadire: “se non c’è stato sequestro nel procedimento di Catania, non può esserci a Palermo che è un fascicolo già contenuto e trattato in quello di Catania”.
Chi al contrario, dopo aver esultato a Palermo, è uscito con le ossa rotte dall’udienza preliminare di Catania sono state le parti civili: AccoglieRete, Legambiente, Arci e una famiglia di migranti a bordo della Gregoretti. “Attendiamo le motivazioni, poi utilizzeremo ogni strumento giuridico a nostra disposizione per ribaltare questa decisione – hanno commentato gli avvocati delle parti civili – Purtroppo in questa udienza preliminare non c’è stata un’accusa incisiva, la procura di Catania si è tirata indietro e noi abbiamo dovuto supplire al suo ruolo”.
L‘archiviazione di Salvini sul caso Gregoretti ha scatenato il giubilo dei leghisti con dichiarazioni da vittoria del mondiale di calcio arrivate dai ministri fino all’ultimo dei consiglieri di circoscrizione. Dichiarazioni alle agenzie di stampa, ai giornali, alle radio, in televisione, sui social, con un fiume di tweet che hanno monopolizzato i media per oltre un’ora dopo la decisione del gup di non processare il loro leader. Oltre al popolo del carroccio si sono congratulati Giorgia Meloni, l’alleato che punta alla leadership del centro destra, Silvio Berlusconi. “E’ stata un’affettuosa telefonata, non sta benissimo ma ne uscirà bene – svela Salvini – è un guerriero” e Antonio Tajani di Forza Italia oltre al leader di Cambiamo Giovanni Toti. “Purtroppo registro un silenzio assordante da sinistra. Non ho ricevuto una telefonata, un messaggio, un telegramma – commenta Salvini, rigenerato dalla sentenza di Catania – Non me li aspettavo per il processo ma per le minacce di morte almeno…”. Un attacco alla sinistra iniziato già subito dopo il decreto del gup: “Questa sentenza serve anche alla sinistra. Abbiamo la sinistra più retrograda d’Europa che usa la magistratura per vincere le elezioni perché non riesce a vincerle nelle urne”.
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