Ore di attesa a Palazzo Chigi mentre oggi il Pd sarà da Mattarella

Sono ore di attesa, a palazzo Chigi e nei corridoi del Parlamento. Oggi il Pd, venerdì pomeriggio il M5s, saranno da Mattarella, indicando ancora il nome del premier, “punto di equilibrio” per i dem, “unico nome di garanzia” per i pentastellati, per un governo con una maggioranza più ampia ed europeista, quel modello di “salvezza nazionale” lanciato dallo stesso Conte mentre Italia Viva non si sbilancia: “Se Mattarella dovesse chiedere se siamo disposti a un Conte Ter? Risponderemo che a qualunque presidente del Consiglio presenteremo le nostre richieste”, spiega Ettore Rosato.

In serata però arriva il colpaccio che fa tirare un sospiro di sollievo ai contiani: il senatore di Forza Italia, Luigi Vitali, ha annunciato al gruppo in Senato “la decisione di sostenere il professor Conte”. La decisione è già arrivata  alla capogruppo Anna Maria Bernini cui ha sottolineato di aver “espresso sempre la mia perplessità sulla situazione attuale”.  Chi lavora all’operazione, Bruno Tabacci in testa, guarda con maggiore ottimismo a FI, dove circolano per la truppa ‘“costruttrice” anche i nomi Anna Carmela Minuto e Laura Stabile. Ma anche con il nuovo sì resta il problema dei numeri ed è, per Conte, un problema enorme, perché le trattative per consolidare la maggioranza dopo lo strappo dei renziani vanno avanti da giorni senza dare garanzie di successo nel costruire quella maggioranza “solida” caldamente richiesta dal Colle.

Al Senato intanto si è costituito il gruppo Europeisti-Maie-Centro democratico, ma tutti e dieci gli esponenti avevano votato la fiducia a Conte. Si lavora ancora sugli Udc Paola Binetti e Antonio Saccone, con il presidente Antonio De Poli che frena: “Noi ci tiriamo fuori da questi giochi e come forza di Centro nel Centrodestra auspichiamo un Esecutivo solido che porti l’Italia fuori dalla crisi”. Anche gli esponenti di Cambiamo! Massimo Berutti, Gaetano Quagliariello e Paolo Romani smentiscono “categoricamente ogni coinvolgimento nella formazione di nuovi gruppi parlamentari al Senato”. Mentre il tentativo di spaccare Italia Viva, dopo giorni di insistenza, sembra ormai fallito.

“Mentre in Parlamento assistiamo a un autentico scandalo, al tentativo di far passare delle persone non su un’idea ma su una gestione opaca delle relazioni personali e istituzionali, assistiamo alla creazione di gruppi improvvisati – dice Renzi – noi siamo qui a dire con forza che, grazie a Teresa, Elena e Ivan, abbiamo rinunciato alle nostre poltrone perché vogliamo far prevalere le nostre idee”. Ma del resto con i numeri attuali, allargare la maggioranza significa riportare dentro il gruppo dei renziani e lo stesso Renzi: una mossa su cui è caduto il veto del Pd e che ha dovuto mandar giù anche Giuseppe Conte, conscio di non avere molte alternative. “Noi continueremo a testa alta a parlare di contenuti, se altri parlano di poltrone non è un nostro problema”, insiste il fiorentino che continua a indicare alcuni punti – dal Recovery al Mes passando per la scuola – come imprescindibili e domani sarà al Colle con la delegazione di Italia viva per ribadirlo a Mattarella, sia pur senza mettere voti sul nome di Conte che però, chiarisce ancora Teresa Bellanova, “non è l’unico in campo”.

Il rientro di Renzi rischia però di creare nuovi problemi spaccando i cinquestelle, con l’ala vicina ad Alessandro Di Battista fortemente contraria. E le voci su un’ipotesi Di Maio premier vengono bollate come un tentativo di dividere i pentastellati: “Tirano in ballo il mio nome col chiaro intento di mettermi contro il presidente Conte – assicura il ministro degli Esteri durante una riunione con i suoi -. Sanno benissimo che sto lavorando fianco a fianco con lui, con la massima lealtà, per trovare una soluzione a questa inspiegabile crisi”. Ma non basta a cancellare le preoccupazioni dell’avvocato. Anche perché a destra Salvini incalza: “Noi a Mattarella diremo no a questo mercato delle vacche e no a un reincarico a Conte. Quando non ci sarà più quel signore a palazzo Chigi ragioneremo del resto”.

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