Il capogruppo dem al Senato: "Coinvolgere le opposizioni". Il Pd: "Assurdo parlare di rimpasto". Salvini al premier: "Bocciatura da suoi alleati"
Acque agitate nel governo. Il capogruppo del Pd al Senato, Andrea Marcucci, chiede al premier, Giuseppe Conte, una verifica della maggioranza e di coinvolgere le opposizioni in questa delicatissima fase della storia d'Italia e del mondo intero nella battaglia contro la pandemia di coronavirus.
"Abbiamo chiesto al Governo di non venire più a comunicarci i decreti, riducendo il potere di modifica del Parlamento. Oggi dobbiamo chiedere a Conte di cambiare il metodo, e di andare verso un contesto di maggiore collaborazione con le opposizioni. Nel merito dei provvedimenti adottati, pur con errori compiuti a tutti i livelli in questi mesi, non solo dall'esecutivo centrale, possiamo comunque dirci soddisfatti", ha detto Marcucci nel corso dell'assemblea di gruppo in Senato dopo l’informativa del premier Conte sul nuovo Dpcm con le misure di contenimento del contagio da coronavirus.
"Signor presidente, valuti lei come coinvolgere le opposizioni", ma "serve un luogo di confronto con la maggioranza, che sia una bicamerale, un comitato di sicurezza nazionale o un altro organismo", ha aggiunto il senatore dem.
"Non mi interessa sapere se il governo ha commesso errori. Sicuramente ce ne sono stati su trasporti, sanità e sul fatto che si permetta di fare concorsi pubblici. Per guardare al futuro del Paese ho delle richieste: di valutare, lei non altri, se i singoli ministri sono adeguati alle esigenze. Questo governo deve andare avanti e avere il migliori donne e i migliori uomini. Visto quello che si legge, dobbiamo contare su una maggioranza parlamentare solida che ci permetta di governare bene il nostro Paese", ha proseguito Marcucci.
"L'obiettivo deve essere che così come si fanno i Dpcm per le restrizioni delle libertà individuali, servono anche per le restituirle. Occorre fare in modo che queste misure siano limitate nel tempo e per riuscirci occorre che queste misure siano efficaci", ha continuato il capogruppo del Pd. "Io il precedente che i decreti legge non si possono cambiare non lo accetto".
"Ho letto interviste e sentito distinguo, di personalità scientifiche, di consulenti del governo, di partiti dell'opposizione e, ahimè, anche di esponenti della maggioranza. Tutto ciò mi sembra archeologia politica, guardandoci attorno a quello che sta succedendo anche in altri Paesi. Ho rispetto per le opinioni contrarie, tutte, anche nelle piazze. Ma ho anche disprezzo per chi in un momento come questo spera di lucrare sulla più grande tragedia che sta vivendo il pianeta", ha concluso Marcucci.
Il Pd: "Assurdo parlare di rimpasto"
"Di tutto abbiamo bisogno oggi, tranne che di mettere in discussione il governo. Forse il presidente Marcucci intendeva dire che ognuno di noi, anche i ministri, devono dare il meglio in questa drammatica situazione. Mi parrebbe altrimenti lunare porre il tema di un rimpasto di governo, tanto più con il momento che il Paese sta vivendo". Così la senatrice del Pd Roberta Pinotti.
Salvini a Conte: "Bocciatura da sua maggioranza, non da opposizioni"
"La bocciatura al suo governo non arriva dalle opposizioni, ma dalla sua maggioranza. Che in un momento così delicato arriva a chiedere un rimpasto di governo. Le parole di Marcucci sono allarmanti, quando le chiede di valutare se i ministri sono adeguati". Così il leader della Lega, Matteo Salvini, dopo l’informativa al Senato del premier Conte sul nuovo Dpcm con le misure di contenimento del contagio da Coronavirus.
Gelmini: "Marcucci ha aperto la crisi di governo?"
"Il capogruppo del Partito democratico al Senato, Andrea Marcucci, ha aperto di fatto la crisi di governo? La risposta alle sue domande retoriche è ovviamente implicita: molti ministri non sono adeguati all’emergenza che stiamo vivendo, la maggioranza non è solida, ed è mancato il coinvolgimento del Parlamento e delle opposizioni. È una realtà sotto gli occhi di tutti, e il centrodestra lo dice da tempo”. Lo afferma Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati.
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