Milano, 22 ott. (LaPresse) – "Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 18 ottobre 2020 ha previsto indicazioni molto chiare per la gestione delle misure da adottare con riferimento alle istituzioni scolastiche, prevedendo in primo luogo la prosecuzione, in ogni caso, in presenza, delle attività didattiche ed educative della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione.
Con riferimento al secondo ciclo di istruzione, 'previa comunicazione al ministero dell’Istruzione da parte delle autorità regionali, locali o sanitarie delle situazioni critiche e di particolare rischio riferite agli specifici contesti territoriali', le istituzioni scolastiche saranno chiamate ad adottare ulteriori 'forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica ai sensi degli articoli 4 e 5 del decreto del presidente della Repubblica 8 marzo 1999 n. 275, incrementando il ricorso alla didattica digitale integrata, che rimane complementare alla didattica in presenza, modulando ulteriormente la gestione degli orari di ingresso e di uscita degli alunni, anche attraverso l’eventuale utilizzo di turni pomeridiani e disponendo che l’ingresso non avvenga in ogni caso prima delle 9.00'.
Ancora, il Decreto su menzionato ha previsto, come appena evidenziato, la adozione di ampie formule di flessibilità organizzativa, comprese le turnazioni pomeridiane e la modulazione degli orari di ingresso non prima delle 9 al mattino, con una specificazione chiara rispetto alla didattica digitale integrata, da svolgersi in modo complementare alla didattica in presenza". Lo scrive la ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina, al presidente della Lombardia Attilio Fontana, in merito alla parte dell'ordinanza regionale che prevede la didattica a distanza per gli studenti delle superiori.
"La scuola – conclude la lettera – secondo il disposto costituzionale, è aperta a tutti e rappresenta il luogo nel quale i capaci e i meritevoli, pur se privi di mezzi, possano coltivare le proprie capacità, aspirazioni, raggiungendo i più altri gradi degli studi. E’ occasione di socialità, di crescita, di tutela degli ultimi, dei più fragili. Fragili che rischiano di pagare caramente una scelta il cui semplicismo e la mancanza di organicità appaiono fatalmente evidenti. La scuola è avamposto di legalità e speranza per il futuro del Paese. In una fase così complessa per la Nazione, desidero invitarla a lavorare insieme a tutte le istituzioni coinvolte, per trovare soluzioni differenti da quella adottata, nel rispetto del diritto alla salute dei cittadini e del diritto allo studio dei nostri studenti e delle nostre studentesse".
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