Milano, 30 gen. (LaPresse) – La giunta dell'Anm, dopo l'incontro con il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, ha espresso la "ferma e totale contrarietà a ogni iniziativa che addebiti ai magistrati, tra i più produttivi d'Europa secondo le statistiche ufficiali dell'Unione, la responsabilità dell'eccessiva durata dei processi, imputabile, invece, alla sproporzione della domanda giudiziaria e alla carenza endemica di risorse umane, materiali e tecnologiche; carenza che non potrà risolversi nel breve periodo". "In questo modo si realizza una iniziativa che, anche presso l'opinione pubblica, concorre a minare la fiducia nell'operato della magistratura, quella fiducia che i rappresentanti dello Stato dovrebbero invece rafforzare", ha aggiunto l'Anm, che ha espresso "viva preoccupazione" su un possibile disegno di legge che "intenda predeterminare i tempi di durata delle fasi e dei gradi processuali e introdurre sanzioni disciplinari nei confronti dei magistrati che non li rispettino".

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