Intervista alla candidata del centrodestra per le elezioni regionali del prossimo 26 gennaio
Preferisce la risposta delle piazze ai sondaggi ed è ottimista sull'esito del voto delle elezioni regionali del 26 gennaio. Lucia Borgonzoni, 43 anni, candidata del centrodestra in Emilia-Romagna, è bolognese e milita nella Lega da quando aveva 16 anni. Alle ultime elezioni comunali di Bologna ha mandato al ballottaggio Virginio Merola, ora la sua sfida è dare filo da torcere al centrosinistra e a Stefano Bonaccini.
I sondaggi danno un testa a testa con il candidato del centrosinistra, Stefano Bonaccini. Quali sono le sue impressioni a poco più di 15 giorni dal voto?
Più che altro, le piazze. Sono quelle, penso, la risposta più diretta e quella che ci fa capire che c'è tanta voglia di cambiare. I problemi ci sono. Diciamo che abbiamo fatto un inizio di campagna elettorale in cui la sinistra ha cercato di negarli tutti. Penso solamente alla sanità. All'inizio, quando parlavo, sembrava che dicessi cose completamente fuori dal mondo. Poi, grazie alle associazioni e a documentazioni che abbiamo tirato fuori, abbiamo fatto capire come, in realtà, la sanità in Emilia-Romagna, per quanto di eccellenza grazie a medici, infermieri e tecnici, ha una serie di criticità, tra cui le liste d'attesa.
Una vittoria del centrodestra qui farebbe cadere il governo? Quale effetto potrebbe sortire?
Il governo, per me, doveva già andare a casa subito dopo il voto in Umbria, essendo uno dei tanti voti degli ultimi anni contro, comunque, un governo composto da Partito democratico e M5S, le cui politiche non vengono apprezzate dai cittadini. E questo lo vediamo con tutti i voti. In Umbria è stato macroscopico. L'Umbria aveva una serie di criticità che qui in Emilia-Romagna non abbiamo, però ovviamente la sinistra ne deve tenere conto.
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