Il senatore, ora nel Misto, era stato a sua volta cacciato nel 2018
E’ stato espulso il 31 dicembre del 2018, praticamente a Capodanno, perché ha assunto ‘comportamenti contrari alle norme dello Statuto e del Codice Etico’ e oggi, a fronte del cartellino rosso che il Movimento ha alzato contro Gianluigi Paragone, ironizza: “Devo notare che qualcosa nel Movimento è cambiato: mentre le cose prima si facevano nell’anno vecchio, per Paragone si è atteso quello nuovo”. Gregorio De Falco, ex pentastellato, ora senatore del misto, intervistato da LaPresse, non ha dubbi: “Paragone, rispetto ai criteri utilizzati in passato, è stato tollerato e la sua espulsione non mi meraviglia”.
Cosa ha portato a questa decisione?
Il Movimento ha temporeggiato perché è evidente che il peso di un voto in Senato è molto importante. L’espulsione è motivata da un doppio ordine di ragioni: non solo la distanza politica che si è creata tra Paragone e il Movimento, ma anche per la questione delle restituzioni, su cui non mi permetto di entrare.
Qual è la questione più importante secondo lei?
Paragone rappresenta una delle anime del Movimento connotata a destra e vicina alla Lega.
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