Il nuovo appuntamento con l’approfondimento politico dell’agenzia: il presidente della Lombardia ha risposto alle domande del direttore Vittorio Oreggia. Il faccia a faccia sui temi caldi della politica italiana: dalle autonomie alla legge di bilancio, dall’alleanza giallorossa alle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 

– AUTONOMIA: “Se non si dà possibilità al Nord di andare più forte c’è il rischio che tutto il Paese ne risenta”, dice il governatore al forum di LaPresse. “Il Paese ha grandi squilibri e grandi diversità determinati da un centralismo che sfrutta l’assistenzialismo per tenere in vita parte del nostro Paese.  Una parte della politica del sud si accredita portando a casa soldi che usa per forme di assistenzialismo che garantiscono il potere dei politici. Se vogliamo uscire da questa logica bisogna trovare nuove forme di organizzazione per gestire risorse che il sud ha, e che possono essere anche migliori del nord, e dare loro possibilità di emergere e trovare applicazione”.

“Se il governo non si rende conto che non facendo questa scelta il Paese rischia di sprofondare nel passato, di non essere competitivo con il resto del mondo e di non riuscire a combattere le sfide che ci sono, non ci sarà pressione che possa fare invertire la tendenza”.

“La mia sensazione è che il ministro Boccia non abbia il coraggio di dire che non vuole l’autonomia. Preferirei che con onestà intellettuale mi dicesse che questo governo non vuole l’autonomia”.

– OLIMPIADI MILANO-CORTINA:  “Sono convinto che il Piemonte potrà dare il suo contributo, potrà essere coinvolto. Tenderei a escludere per le gare, per le quali esiste un dossier ben chiaro con cui abbiamo vintola candidatura e non credo si possa modificare”.

– STADIO MILANO: “Io voglio che il Milan vinca. Se per vincere il presidente dice che c’è bisogno di un nuovo stadio allora si faccia”.

– LEGGE ELETTORALE: “Il proporzionale è la rappresentazione plastica del vecchio modo di fare politica, del non far capire chi ha vinto e chi ha perso. È finito il momento di accettare un minestrone che non fa mai scelte. Il governo deve governare e per cinque anni deve cercare di realizzare un progetto. Se è vincente verrà rivotato altrimenti verrà mandato a casa. È la democrazia che serve per dare prospettiva a paese”.

– GOVERNO: “Gli imprenditori riescono nonostante tutto a stare a galla, ma se questa capacità non viene sostenuta le condizioni rischiano di soverchiarli. Ho grande fiducia negli imprenditori italiani, ma credo sia il momento di impostare un discorso serio. E’ finito il momento di progettare il futuro del Paese pensando alla prossima elezione, perchè ogni anno ci sono elezioni. Dobbiamo avere la forza di fare una progettazione di lungo termine che ci faccia capire dove vogliamo andare e che Paese vogliamo diventare. Se continuiamo a pensare solo all’interesse del momento e a vincere l’elezione del mese prossimo facendo promesse e non progettando, non andiamo da nessuna parte. C’è bisogno di politici che siano premier e non politicanti”.

 “Salvini non ha fatto né bene né male, non poteva fare altro in una situazione obbligata”, quando ha staccato la spina al governo. Si è reso conto del nuovo accordo tra M5S e Pd a livello europeo, con il voto alla Von der Leyen che era la rappresentazione dell’establishment, la donna della Merkel, dei poteri forti, delle banche… e quando si vedono questi segnali, che sono ormai certezze, e se su tutti gli argomenti si vedono no costanti e in modo assoluto… Salvini si è reso conto che era successo qualcosa, che l’accordo tra M5S e Pd c’era ed era inutile rimanere”.

– INFRASTRUTTURE: “Per due opere importanti sto aspettando una risposta dal nuovo ministro per le infrastrutture: ho mandato una lettera in cui chiedo la convocazione per discutere del collegamento Mantova-Cremona e soprattutto del collegamento tra Vigevano e Malpensa, molto importante per quei territori. È un’opera finanziata e approvata ma sui cui pare il Ministero inizi a muovere obiezioni. Abbiamo bisogno di risposte”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata